I chirurghi chiedono a gran voce l’adozione dei robot in sala operatoria. È quanto riporta “The Times”, sottolineando che gli studi condotti hanno dimostrato che i pazienti operati con i robot recuperano più rapidamente, perdono meno sangue e subiscono meno cicatrici, provano meno dolore e si riduce il rischio di infezioni. Inoltre, le macchine riducono lo sforzo fisico dei chirurghi durante l’operazione, prolungando potenzialmente la durata del loro lavoro; infatti, i chirurghi in sala operatoria sono distanti dal paziente e seduti a una speciale console, che usano per controllare gli strumenti chirurgici.
Richard Hammond, un dirigente dell’NHS dell’Hertfordshire, ha dichiarato: “I chirurghi del mio ospedale, e di tutto il Paese, chiedono a gran voce i robot. È inevitabile che la chirurgia robotica diventi onnipresente come lo sono oggi gli scanner per la TAC e la risonanza magnetica. Stiamo iniziando a vedere questa inversione di tendenza in Galles, che ha lanciato una serie di robot Versius come parte di un’iniziativa nazionale per sostenere un accesso equo all’innovazione in tutto il Paese. Una strategia nazionale per la chirurgia robotica sarebbe benvenuta per sostenere il servizio sanitario nazionale, ridurre gli arretrati, liberare posti letto e ridurre le disuguaglianze sanitarie in tutta l’Inghilterra”.
CHIRURGHI CHIEDONO ROBOT IN SALA OPERATORIA PER RIDURRE LE LISTE D’ATTESA
Ancora “The Times” ha riportato i dati diffusi dall’NHS la scorsa settimana, che hanno mostrato che il numero di persone in attesa di cure programmate è salito a 7,2 milioni alla fine di dicembre, con oltre 406mila in lista d’attesa da oltre 12 mesi. Intervenendo a una tavola rotonda organizzata da CMR Surgical, che produce i robot chirurgici Versius, il professor Jared Torkington, direttore del programma nazionale di chirurgia robotica assistita del Galles, ha affermato di ritenere che “un’adozione diffusa potrebbe migliorare l’impegno dei pazienti nei confronti dei servizi del NHS”.
E, ancora: “Se noi chirurghi riusciamo a usare i robot per mostrare alla gente che l’ospedale locale è assolutamente all’avanguardia e che è per questo che si devono inviare i test di screening, che è per questo che si deve incontrare il medico per i propri sintomi, allora cambiamo le carte in tavola”.