Servono più cimiteri per i musulmani in Italia. E’ questo l’appello del sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervistato sulla vicenda dai microfoni di Repubblica: “Credo sia arrivato – afferma oggi – il tempo di trovare delle soluzioni”. Il motivo è semplice: in questi tre mesi in cui le frontiere sono rimaste chiuse causa epidemia di coronavirus, i musulmani non hanno potuto portare i propri parenti deceduti in patria per la sepoltura, e di conseguenza la richiesta di luoghi idonei si è fatta sempre più urgente. In Italia attualmente vi sono solo una settantina di cimiteri, e durante l’emergenza molti cadaveri sono rimasti negli obitori. “Aree attrezzate e separate per la sepoltura di salme di persone di culto diverso da quello cattolico si possono prevedere – ha proseguito il primo cittadino barese – secondo il regolamento nazionale di polizia mortuaria che organizza questo servizio dei Comuni”.
CIMITERI PER I MUSULMANI, CASO GIA’ ATTENZIONATO DALLO STATO
“Capisco perfettamente l’appello dei cittadini di religione musulmana che hanno una loro specifica ritualità – ha aggiunto Decaro – e sono certo che i sindaci non manchino di sensibilità rispetto a questa esigenza. Così come comprendo che non sia semplice individuare soluzioni durante l’emergenza. Ma credo che, forse, sia arrivato il tempo di trovarle”. Sulla vicenda si è espresso anche il ministero dell’interno, che parlando sempre con Repubblica ha spiegato di come la problematica sia stata seguita in maniera costante durante il periodo di emergenza “per la necessità di assicurare degna sepoltura ai cittadini di fede diversa da quella cattolica”. La carenza di luoghi di sepoltura per i musulmani è dovuta anche, sottolinea il Giornale, ad una mancanza di intesa fra lo Stato e la comunità musulmana italiana. “L’unico ente islamico riconosciuto, il Cici- Grande Moschea di Roma – fanno sapere a riguardo sempre dal Viminale – non ha mai formalmente presentato richiesta d’Intesa”.