Dal 4 al 6 luglio scorsi, Riccione ha ospitato la versione estiva delle Giornate Professionali del Cinema, la manifestazione che permette alle case di produzione e distribuzione di presentare alla stampa e agli esercenti di cinema i loro listini con tutte le novità. La tradizionale versione autunnale di Sorrento ha visto quest’anno riaffiancarsi la versione estiva, in virtù del crescente successo del cinema italiano e dell’interesse degli appassionati.
Bilancio positivo sia per l’evento in sé, che ha raccolto plausi e adesioni sorprendenti, sia per i listini presentati che hanno mostrato, per il finire del 2011 e l’inizio del 2012, una grande quantità di film con una precisa predilezione tanto per la commedia quanto per il cinema spettacolare e il 3D, usato e abusato anche da piccole case come la M2 Pictures, che però va in direzione di supporto spettacolare a prodotti che hanno un appeal già forte, come Captain America, più che come unica attrattiva, visti i cattivi risultati che i troppi deboli film in 3D hanno prodotto nell’ultima annata.
Messi relativamente da parti i drammi impegnati o i film per scelta non popolari, come ha confermato Valerio De Paolis di BIM (una delle principali distributrici di cinema d’autore e d’essai) che ha dichiarato che anche la sua società punta più al gusto di un pubblico ampio, senza però abdicare mai alla ricerca di qualità. Ne faranno le spese, e i listini sembrano lì a confermarlo, grandi autori che non conquistano più le platee delle multisala? Speriamo che si riesca comunque a trovare un equilibrio.
Il cuore dell’evento sta però nella presentazione effettiva dei film, attraverso una vastissima selezione di trailer e di anteprime: oltre a Kung Fu Panda 2, superiore al primo, e a Il Giorno in più di Massimo Venier, primo film tratto da un romanzi di Fabio Volo (che l’ha scritto e interpretato), presentati in netto anticipo sulle uscite, molti i trailer e i listini che stuzzicano la curiosità, dalla già citata BIM alla Universal di Super 8 (J.J.Abrams), Il Gatto con gli Stivali (spin-off della serie Shrek) e Mission: Impossible – Protocollo fantasma, dalla Warner di Sherlock Holmes: Gioco d’ombre e Uomini che odiano le donne (remake della trilogia Millennium firmato David Fincher) alla 01 di Le Idi di Marzo di George Clooney – che aprirà la Mostra di Venezia – e Drive, con cui Nicholas Winding Refn ha vinto il premio per la miglior regia a Cannes.
Ma ecco i film più attesi, a nostro avviso, di questa seconda parte di 2011:
1. Pina, di Wim Wenders (BIM): il grande regista tedesco, dopo l’esperimento calabrese, torna al 3D e alla stereoscopia per mettere in scena le coreografie e l’arte della compianta coreografa Pina Bausch. Corpi, luoghi, scene e azioni. Attraverso la danza e la tecnologia recuperare il senso del cinema. Dal trailer, pare imperdibile.
2. The Artist, di Michael Hazanavicius (BIM): film muto e in bianco e nero che racconta ascesa e caduta di un divo in disgrazia col passaggio del cinema al sonoro. Commedia, musical e melodramma riunito in un film che pare d’epoca: ma anche appassionato canto alla magia dell’arte. Sorprendente.
3. Midnight in Paris, di Woody Allen (Medusa): è il più bel film di Allen dai tempi di Match Point e forse anche migliore di quello. La magia del racconto, dell’atmosfera, del dialogo, della regia. Del cinema in una parola, con l’ispirazione e la leggerezza a sostituire la macchinosità di alcuni suoi film recenti. Magico.
4. La piel que habito, di Pedro Almodòvar (Warner Bros.): il maestro spagnolo alle prese con un thriller-horror dal look freddo e moderno, tagliente come il chirurgo protagonista, ma anche capace di rivelare l’anima profonda, non epidermica, del suo cinema. Agghiacciante.
5. War Horse, di Steven Spielberg (Disney): checché ne dica parte dell’intellighenzia, Spielberg è un maestro che usa spazi ed emozioni come solo John Ford sapeva fare. E lo splendido trailer trasmette 2 minuti di brividi che speriamo possano diventare quel cinema grande e trascinante che Hollywood e i suoi maestri fanno fatica a darci ancora.