LE TRE ROSE DI EVA/ Luca Capuano: Edoardo si innamorerà. Vi svelo come ho detto addio a Centovetrine

- int. Luca Capuano

Ha debuttato con grande successo su Canale 5 la nuova fiction che annovera nel cast LUCA CAPUANO, che ci svela indiscrezioni sul suo personaggio e sulla sua carriera  

letrerosedieva_capuanoR400 Edoardo ed Elena Monforte

La fiction Le tre rose di Eva torna con la seconda puntata stasera, 11 aprile 2012, su Canale 5 alle ore 21.10. La fiction diretta da Raffaele Mertes e Vincenzo Verdecchi ha riscosso grande successo al debutto e la trama così appassionante, che intreccia passioni mai sopite, vendette lontane, un delitto e una misteriosa scomparsa da risolvere, sta coinvolgendo i telespettatori in questa atmosfera suggestiva e inquietante che si respira nell’incantevole scenario della Toscana (leggi le anticipazioni della seconda puntata). Nel cast della fiction, tra gli altri (leggi qui l’intervista a Edoardo Sylos Labini) c’è un volto noto del piccolo schermo, un attore che deve la sua grande popolarità a Centovetrine. È Luca Capuano, che dopo aver deciso di lasciare la soap opera di Canale 5 per nuove sfide professionali, ha intrapreso questa nuova avventura sul set di Le tre rose di Eva. Raggiunto al telefono da Ilsussidiario.net, Luca Capuano ci ha regalato imperdibili anticipazioni su cosa accadrà a Edoardo Monforte, il personaggio che interpreta e ci racconta come ha detto il suo personale addio ad Adriano Riva, il medico che ha interpretato in Centovetrine per anni e che tra poco vedremo uscire di scena in modo tragico…

Ci può regalare qualche anticipazione su Edoardo Monforte, il personaggio che interpreta in Le tre rose di Eva?

Edoardo è un personaggio esplosivo. Nella prima puntata è stata mostrata solo una parte della complessa personalità di questo ragazzo sprezzante e arrogante, ma scoprirete seguendo la fiction che ha anche un lato umano: si innamorerà, vivrà un momento di grande passione e avrà la possibilità di redimersi. Avendo però un’indole impulsiva e incarnando il “sangue caldo” della famiglia Monforte, Edoardo perderà la sua grande occasione e a causa della forte personalità del fratello Alessandro, che lo opprimerà, finirà per diventare un uomo terribile e regalerà altri colpi di scena. E’ un personaggio da seguire con molta attenzione, perchè sarà fondamentale in certi snodi centrali della storia.

Altri personaggi intriganti della fiction?

Tessa Taviani, l’alter ego femminile di Eodardo Monforte. Quanto a cattiveria non raggiungerà gli estremi del mio personaggio, non avrà una sete di vendetta così forte, ma dietro questa bella donna che ama la vita agiata e desidera uomini ricchi si nasconde una personalità misteriosa che puntata dopo puntata emergerà.

Come ha affrontato questa nuova esperienza professionale?

Mi sono divertito molto a interpretare Edoardo, perchè è un personaggio complesso di cui ho dovuto far emergere diversi lati del carattere. Le tre rose di Eva è un prodotto televisivo in cui è stato sperimentato un sistema produttivo nuovo: i tempi sono stati strettissimi e sono riuscito ad affrontare ritmi così sostenuti grazie alla mia esperienza in Centovetrine. E’ stato davvero un grande traguardo sia per il cast tecnico che per quello artistico portare a termine Le tre rose di Eva in così poco tempo: sedici settimane per dodici puntate. Di solito un numero così alto di episodi richiede il doppio del tempo.

Come si è trovato con i suoi colleghi attori, tutti volti noti nel mondo della fiction e della soap opera?

E’ stata un’esperienza professionale e umana decisamente positiva. Sul set c’è stata grande collaborazione, nonostante tempi così compressi potessero creare tensioni, siamo stati tutti molto motivati e determinati e nel cast c’è sempre stato grande affiatamento. Oltre al lavoro ci sono stati momenti di divertimento in cui ci siamo conosciuti: io ho instaurato un rapporto più stretto con Roberto Farnesi e Licia Nunez, i due attori con cui ho condiviso il maggior numero di ore sul set, che in Le tre rose di Eva interpretano il fratello e la sorella di Edoardo.

Il pubblico l’ha conosciuta per il ruolo di Adriano Riva in Centovetrine: è stato un anno delicato e forse decisivo per la soap opera di Canale 5, che ha rischiato di chiudere. Come vede il futuro di questo prodotto così amato dai telespettatori?  

Stiamo vivendo in un momento storico delicato, di crisi, in cui anche le produzioni televisive risentono delle difficoltà economiche, per cui la “sopravvivenza” di un prodotto per la tv non sempre dipende dal successo che riscuote presso il pubblico. Centovetrine ha sempre avuto ottimi risultati anche prima di approdare alla prima serata, anzi, in prime time ha avuto ulteriore successo, considerando che si tratta di un prodotto creato per il daytime. Purtroppo il budget è diminuito e un prodotto come Centovetrine ha costi piuttosto alti, che l’azienda non poteva trascurare, anche se non è mai stata annunciata la chiusura della soap, che ora infatti procede. Auguro lunga vita Centovetrine e spero che le persone che lavorano a vario titolo nella soap da molti anni (ci sono intere famiglie che lavorano tra le maestranze) possano continuare a svolgere la loro professione.

Ha interpretato per molte stagioni il personaggio di Adriano. Cos’ha significato dovergli dire addio? Com’è stato girare l’ultima scena?

La mia avventura a Centovetrine avrebbe dovuto terminare dopo tre anni, ma il personaggio era molto amato, così ho continuato ancora. Ora però desidero affrontare nuove sfide, nuove esperienze professionali: così, pur sapendo di correre magari un rischio, ho lasciato la soap. Centovetrine mi ha dato moltissimo, ma in questa fase della mia carriera sento di dover crescere ulteriormente ed era giusto che si chiudesse un ciclo. Dopo Centovetrine è arrivata questa esperienza in Le tre rose di Eva, forse anche in virtù della mia presenza per anni nel cast di Centovetrine. Ho girato la mia ultima scena nel luglio scorso: è stato decisamente emozionante, mi ha molto colpito emotivamente dire addio al mio personaggio, al medico che ho interpretato per anni e soprattutto lasciare un ambiente di lavoro a cui devo moltissimo e grazie al quale ho costruito la mia famiglia.

 

(Camilla Schiantarelli)





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