La puntata di ieri, domenica 20 gennaio 2013 della trasmissione di approfondimento Presadiretta andata in onda su Rai Tre, sotto la conduzione di Riccardo Iacona, ha indagato su alcune situazioni che mettono in evidenza molti problemi gestionali e sociali italiani. La prima inchiesta ha riguardato il processo che si è tenuto a LAquila, con il quale è stata condannata a 6 anni di carcere per omicidio colposo plurimo la Commissione Grande Rischi, composta da famosi sismologi che, una settimana prima del sisma che nellaprile del 2009 colpì lAquila e gran parte dellAbruzzo causando la morte di centinaia di cittadini, si riunì proprio nella città per valutare i possibili rischi derivanti da unattività piuttosto costante del terreno. Prima del terremoto che di fatto rase al suolo centinaia di case, la Commissione fu chiamata a valutare delle piccole scosse che da tempo si presentavano sul territorio aquilano, destando preoccupazione nei cittadini. La commissione era composta da professori molto stimati anche a livello internazionale, e, questa la sentenza del Tribunale de LAquila, purtroppo in questoccasione fece passare un messaggio errato. Di fatto gli esperti valutarono non solo che quello sciame di movimenti della terra non fosse preludio di un evento di grande proporzione, ma che anzi fosse positivo, permettendo allenergia del sottosuolo di scaricarsi. Questo venne comunicato tramite una conferenza stampa in cui si invitava la popolazione a stare tranquilla, dal momento che non vi erano elementi che inducessero a ritenere che la situazione potesse drammaticamente peggiorare, cosa che purtroppo si verificò.
Sono circa 80 i cittadini che hanno citato in giudizio i membri di quella Commissione, spiegando che lo hanno fatto non perché questultima non sia stata in grado di prevedere il terremoto, ma perché di fatto ha influenzato i cittadini a sottovalutare la situazione. Quella notte del 6 aprile vi furono delle piccole scosse che anticiparono quella che si rivelò devastante, e parecchi cittadini, in virtù delle rassicurazioni avute pochi giorni prima dalla Commissione, sottovalutarono con le conseguenze ben note a tutti. Nonostante siano intervenuti molti avvocati di grande prestigio a difendere loperato della Commissione, non si è riusciti a evitare una condanna, per certi versi storica in quanto la Commissione rappresenta la scienza. Una sentenza che ha fatto il giro del mondo e che potrebbe cambiare il modo di operare in situazioni simili. Uno degli argomenti che probabilmente ha fatto propendere il Tribunale de LAquila verso questa sentenza è lintercettazione telefonica in cui si sente chiaramente dire dallallora presidente della Protezione Civile, Bertolaso, allassessore regionale dellAbruzzo, Daniela Stati, che la Commissione (al momento della telefonata non ancora riunitasi) sarebbe arrivata a LAquila e avrebbe fatto unoperazione mediatica anticipando le motivazioni della stessa Commissione: non ci sarebbe stato alcun rischio imminente. Bertolaso, con incredibile precisione, riuscì a predire come dalle valutazioni della Commissione sarebbe emerso che lo sciame di lievi scosse non indicasse una situazione di pericolo, ma anzi sarebbe stata positiva.
Nel corso dellinchiesta vengono intervistate alcune persone che hanno denunciato la Commissione, che in quel tragico evento hanno perso persone care e che non si danno pace per il modo con cui tutto è stato gestito. Nellultima parte della prima inchiesta della trasmissione sono stati presentati anche alcuni studi fatti da enti statistici e matematici che indicano come fosse alquanto probabile che entro il 2012 in Abruzzo si potesse verificare un terremoto. Un altro studio evidenziava che, in base a sopralluoghi fatti a LAquila sullo stato degli edifici, un terremoto di una certa entità avrebbe potuto causare la morte di un numero di persone che oscillava tra i 4mila fino a un massimo di 14mila. Nessuno di questi studi venne mai preso in considerazione dalla autorità che devono fare tutto il necessario per evitare simili stragi. Continua alla pagina successiva.
Il secondo servizio riguarda un altro importante processo in corso a Reggio Calabria, in cui è imputato l’ex sindaco Scoppeliti per un incredibile buco di bilancio dell’amministrazione comunale di ben 180 milioni di euro. Un buco che lo stesso Scoppeliti dice essere stato causato da errori di chi era deputato a gestire i conti comunali, nello specifico Orsola Fallara, che per circa dieci anni è stata al suo fianco nella gestione delle finanze pubbliche. Una tematica piuttosto delicata soprattutto dal momento che, dopo le accuse rivoltele da coloro che prima la sostenevano, Orsola Fallara si è suicidata ingerendo acido muriatico mentre il consiglio comunale successivo a quello guidato da Scoppeliti è stato sciolto dal Ministero degli Interni per ingerenze malavitose. Il processo è tuttora in corso mentre il comune di Reggio Calabria è a rischio bancarotta non avendo i soldi per la manutenzione delle opere pubbliche, per lo smaltimento dei rifiuti, per gli stipendi dei dipendenti, per terminare i cantieri edili aperti…
Il terzo e ultimo servizio torna ad occuparsi de L’Aquila, in particolare della lenta fase di ricostruzione che non sta procedendo come promesso dal Governo all’indomani del sisma. Molte cose sono poco chiare, tanto che la Procura della città ha certificato che le strutte antisismiche presentano diverse disfunzioni e soprattutto che il centro storico della città è ancora invaso da cumuli di macerie. In studio interviene il ministro Barca che rimarca come proprio in questo giorni si stiano per tenere i bandi per l’assegnazione dei lavori per la ricostruzione dei primi edifici del centro storico.