Questa sera, venerdì 11 settembre, va in onda su Italia 1 in prima tv L’ultimo dei templari (titolo originale: Season of the witch), film del 2011 diretto dal regista statunitense Dominic Sena. Vediamone nel dettaglio la trama. Nella prima metà del XIV secolo, due cavalieri teutonici, Behman (Nicolas Cage) e Felson (Ron Pearlman), prendono la sofferta decisione di abbandonare i propri compagni cavalieri dal momento che non accettano più di uccidere incondizionatamente anche donne, bambini indifesi e persone innocenti e, presi dal rimorso e dal senso di colpa, si allontanano da disertori. Intraprendono il viaggio di ritorno a casa, dopo decenni di combattimenti, ma si scontrano con altre crude realtà inaspettate: in una piccola città ammorbata dalla peste bubbonica, vengono riconosciuti e arrestati, ma, dato che molti uomini sono morti a causa dell’epidemia, il sovrano nonché vescovo gli propone, in cambio della libertà, di prendere una strega – da qui il titolo originale del film – di nome Anna (Claire Foy) che viene considerata la causa della pestilenza e di condurla dai monaci di un’abbazia lontana che la processeranno e la condanneranno a morte, nella convinzione di poter finalmente fermare l’epidemia.
Durante il lungo tormentato e avventuroso viaggio, si uniscono ai due cavalieri alcuni personaggi: un prete di nome Debelzaq (Stephen Campbell Moore), il cavaliere Eckhardt in lutto per la morte di tutta la sua famiglia (Ulrich Thomsen), il truffatore che conosce bene la strada Hagamar (Stephen Graham) e il giovane chierico Kay (Robert Sheehan). Inspiegabilmente, durante il percorso, Eckhardt comincia a essere vittima di tremende allucinazioni che lo portano a uccidersi infilzandosi sulla spada di Kay; anche Hagamar muore in circostanze sospette, sbranato da alcuni lupi che sembrano obbedire a una forza sconosciuta che li comanda. Stupito da questi eventi e preoccupato dalle morti di due dei compagni di viaggio, Debelzaq incolpa di tutto la giovane strega, credendo che stia esercitando le sue arti magiche malvagie per evitare l’imminente condanna a morte. Solo Behman mostra di ragionare lucidamente, dapprima provando pena per la donna e poi cominciando pian piano ad avere dei sospetti su di lei, sia per le sue stranezze che per la sua incredibile forza fisica, davvero insolita in una giovane e esile donna.
Arrivati all’abbazia solo in quattro, scoprono che i monaci sono tutti morti dato che la peste si è diffusa anche lì. Debelzaq, dopo aver accidentalmente trovato la Chiave di re Salomone, ovvero un rarissimo antico libro di magia attribuito appunto a re Salomone, convinto di poter fermare la strega utilizzando una formula magica contenuta nel libro, decide di compiere il rito da solo. La donna prova a confondere il prete, il quale si rende conto che non è una strega bensì un’anima posseduta dal demonio e, quindi, ciò che occorre non è un rito magico, ma un esorcismo.
Durante l’esorcismo, il demone fugge in un’alta torre dell’abbazia e tutti si rendono conto che è lui la causa della peste: tutto rientra in un progetto molto più ampio volto a distruggere l’ultima preziosissima copia del libro rimasta. Il demone si impossessa dei cadaveri dei monaci che, come risorti, attaccano i cavalieri e i loro compagni, così, mentre Debelzaq riprende da solo il rito dell’esorcismo, il demone riesce a ucciderlo indisturbato. Kay porta a termine il rito, ma Behmen e Felson perdono la vita poco prima che il demone venga sconfitto definitivamente. Kay e Anna, ormai libera dalla possessione e tornata in sé, si incamminano portando con loro la Chiave di re Salomone.
Nonostante le vendite e il successo tra il pubblico, la critica ha accusato il film di dar ragione alle superstizioni religiose e alla caccia alle streghe e di dare notizie storiche false, con l’eccesso di aspetti magici e demoniaci. Il titolo originale era più veritiero, mentre la traduzione italiana è stata accolta freddamente, anche perché l’ordine religioso e cavalleresco dei templari non è citato neppure una volta.