Questo speciale di Voyager parte in maniera insolita, ovvero ilare, con Giacobbo che manda in onda l’imitazione di Crozza, ormai un vero e proprio cult. Si passa poi al primo servizio, che lo vede a Finale Ligure, dove si cimenta nella ricerca di una base militare segreta. Viene allora mostrato il video di una testimone, Angela Lewis Perotti, la quale riporta le confessioni di suo padre: “Il mio babbo mi diceva che passavano sempre convogli di notte”. La ricerca viene eseguita insieme a un gruppo di speleologi, anche se Giacobbo ci tiene a precisare che la base potrebbe essere il frutto di una leggenda. Si profila anche l’ipotesi di un tunnel tra l’ipotetica base italiana e quella americana, di cui ci sono le prove dell’esistenza, nonostante oggi sia abbandonata. La testimone saprebbe molti fatti soprattutto perché è stata sposata con un comandante della base statunitense. storia che tra il ’74 e il ’75 a Savona siano scoppiate ben sette bombe, tutte in luoghi pubblici. Si ipotizza che possano essere state fatte esplodere per distogliere l’attenzione da quanto accadeva nella base segreta, arrivando a pensre a missili sottoterra. La teoria dei missili trova un minimo riscontro in un articolo pubblicato da una rivista francese ormai molti anni fa. Tornato da Angela, Giacobbo le chiede se il marito fosse un agente della CIA. Lei dice di non poter rispondere, ma poi aggiunge una frase alquanto ambigua, dettale anni orsono dal marito stesso: “Siamo seduti su una bomba”, quando entrambi vivevano nella base americana sul monte Settepani. Gli speleologi vanno intanto sottoterra alla caccia di missili, insieme con Giacobbo, che si interroga sul perché tenere nascosta una struttura di tali dimensioni. Spunta però una mappa della base e, a domanda diretta, la CIA dichiara di non poter confermare, ma neanche smentire la notizia.
Dalle profondità della terra si passa allo spazio, con Pietro, il cui sogno è quello di vivere su Marte, oggi sempre più vicino grazie al Mars One. Il giovane Pietro ha solo 24 anni e ha preso parte a un concorso che dovrebbe consentirgli di volare su Marte, dove però, insieme agli altri vincitori, dovrebbe avere anche l’onere di popolare il pianeta e dunque procreare. Ecco il suo pensiero su un ipotetico atterraggio sul pianeta rosso: “Sulle quaranta persone che verranno scelte per partire, io vorrei essere il primo a mettere piede su Marte perché solo il primo passa alla storia“. La prima spedizione dovrebbe spiccare il volo nel 2022. Nel 2016 invece dovrebbero essere ultimati i lavori per le telecomunicazioni, che renderebbero possibile perfino guardare i nostri programmi televisivi su Marte. Quando pensa a cosa porterebbe con sé non parla di nient’altro che di una foto dei suoi genitori, ammettendo poi che una volta lì sarebbe necessario indicare qualcuno come leader. Nonostante il desiderio di Pietro sia tanto forte, la concorrenza lascia poca speranza, dato che gli aspiranti sono ben 200mila. Uno di questi è un giovane ragazzino che sostiene d’aver già vissuto su Marte, seppur in un’altra vita, e ricorda anche alcune cose di quella magica esperienza. Come annunciato arriva l’ospite della serata, seppur soltanto in video. Si tratta di Fiorello, che manda un messaggio a Pietro: “Pietro, torna indietro! Magari qui sulla Terra ti stai annoiando, ma ti assicuro che su Marte ti faresti due palle così! Non cè nemmeno il wi fi. Comunque, se ci vai, assicurati di essere lunico uomo in mezzo a una spedizione di tutte donne. Così è sicuro che almeno una te la dà!“. Uno spettatore gli chiede se gli mancherà la musica dal vivo, mentre si scopre che viene accarezzata l’idea di un reality show connesso a tale spedizione, al fine soprattutto di finanziarla.
Si passa poi alla storia di Jack, che a soli 16 ha individuato un modo per diagnosticare il cancro al pancreas. Il giovane è in collegamento con Giacobbo dall’America e sostiene d’aver dato inizio alla propria ricerca attraverso l’enciclopedia multimediale più utilizzata oggi, Wikipedia. Il risultato di tali sforzi è stato lo sviluppo di un sistema che dura soli 5 minuti e costa solo 3 centesimi. La sua mente pare davvero essere geniale ma quando si parla di Nobel ammette che deve ancora percorrere molta strada. Giacobbo presenta poi la storia di un giovane in grado di ricordare qualsiasi cosa. Il suo primo ricordo risale a quattro anni, ed è una banana di stoffa comprata dai suoi genitori. Il ragazzo mette in mostra le proprie capacità riempiendo il calendario del mese di luglio 2009 con tutte le cose fatte e capitate, giorno dopo giorno. Il giovane è un genio? Secondo la professoressa Mazzoni sì, dal momento che, dopo alcune analisi, può affermare che solitamente la nostra memoria non lavora in questo modo.
Si riprende poi con una notizia sconvolgente. Esiste infatti un vulcano sottomarino, non troppo distante dall’Italia, ancora attivo e dalle dimensioni di Madrid e Berlino messe insieme. Il vulcano si chiama Marsili, ma l’esperto convocato in studio ritiene improbabile una sua eruzione. In collegamento video interviene intanto Enzo De Caro che, da napoletano, dice d’aver timore per il Vesuvio, che non erutta dal ’44.
Per il finale di puntata vien dato nuovamente spazio ai giovani, e per l’esattezza a Guido Fiosto, che ha riarrangiato la sigla del programma scientifico di Giacobbo usando la propria chitarra elettrica. Lo show si chiude con gli ovvi saluti e auguri di una buona fine e un migliore inizio, ma soprattutto con un monito che riguarda i giovani. Il presentatore infatti sottolinea come sia possibile parlare bene dei giovani, dicendo che in questa puntata lui e il suo staff hanno provato a farlo.
Dopo la puntata sulla storia di Gesù di Nazareth direttamente dalla Terra Santa, torna Voyager – Ai confini della conoscenza. Nella puntata in onda questa sera, lunedì 30 dicembre alle 21.10 su Rai Due, Roberto Giacobbo andrà alla scoperta di una base militare sotterranea abbandonata di cui nessuno, fino a poco tempo fa, conosceva l’esistenza: i sotterranei del Monte Settepani, in provincia di Savona. Questi cunicoli, celati per segreto militare, furono edificati durante il periodo del secondo dopoguerra, in piena Guerra fredda. Si tratta di un lavoro di scavi, durato molti anni, con uno sviluppo artificiale di circa 3000 mq, per un percorso di 1500 metri, il tutto a una profondità dalla cima di 61 metri. Al suo interno, è stata trovata una della camere forse più grosse mai scoperte in Italia: a cosa serviva?
Inoltre, si parlerà del vulcano sottomarino Marsili e di un progetto già in fase di attuazione per colonizzare Marte. Ospiti in studio il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli e Pietro Aliprandi, un ragazzo italiano che ha vinto le selezioni per un viaggio di sola andata verso Marte.