SERVIZIO PUBBLICO/ I dieci saggi come l’Ufficio Complicazione Affari Semplici (video). Puntata 4 aprile 2013

- La Redazione

Ieri sera, giovedì 4 aprile, a Servizio Pubblico gli ospiti di Michele Santoro erano Daniela Santanché, Alfio Marchini, Elisabetta Gualmini e Carlo Freccero

SantoroR400 Michele Santoro (web)

Doveroso omaggio a Enzo Jannacci, in apertura a Servizio Pubblico di giovedì 4 Aprile. Quando fiorisce un fiore di campo. Cosa fiorirà nel campo della politica italiana? Renzi è ricomparso sotto le luci della televisione per incitare Bersani alla scelta di formare un governassimo con il Pdl oppure le urne. Il guru Casaleggio rompe gli indugi e rinuncia al silenzio dietro al quale si sempre trincerato. Michele Santoro ha dato inizio al suo format con un punto sulla drammatica situazione di stallo nella quale sta gravando la nazione. Poi ha chiarito alcune sue posizioni in merito alluso del mezzo televisivo da parte sua dopo le polemiche suscitate dopo le ultime liti inscenate. Critiche e censure. Tutto questo sostenuto nel nome di un liberismo dellinformazione che nessuno degli attori presenti sulla scena politica sembra in grado di voler perseguire. Tutti, in primis Beppe Grillo, sempre trincerato dietro le barricate della rete e aperto solo a preferenze dinformazione ormai desuete. Aspettando Grillo, allora. Ma cosa, da parte sua? La truppa dei deputati M5S intervistata proprio in apertura, ribadisce di aspettare le risposte alle domande che hanno rivolto a Bersani e al Pd. Il Pdl attende prese di posizione chiare per cercare un ultimo accordo alla luce di quanto avranno deliberato i 10 saggi riuniti dal Presidente della Repubblica. Il problema rimangono i 38 giorni trascorsi dal responso delle urne senza un nulla di fatto. Renzi ha dichiarato che il tempo, per il suo segretario, è ormai è scaduto e che occorre fornire dei segnali immediati per tentare una ripresa e porre fine alla disperazione dilagante. Incita ad andare avanti oltre che a un cambiamento e ad un accordo organico con il Pdl. Bersani si difende riconfermando le sue posizioni e quelle del suo partito. La frase della settimana, sulla quale ha riflettuto Santoro è quella pronunciata proprio da Matteo Renzi: qui non possiamo più andare avanti.Alfio Marchini candidato sindaco di Roma, sulla base di testimonianze raccolte per le strade della capitale, ha affermato di aspettare risposte concrete da parte del governo e non solo la pretesa che il popolo tranquillamente paghi le ingenti imposte in arrivo senza battere ciglio. Ha dato piena ragione a Renzi, lunico ad avere chiara una ricetta per uscire dalla crisi nera che ci sta soffocando.Elisabetta Gualmini, politologa dellIstituto Cattaneo, ha sostenuto il fatto che Bersani stia fallendo perché ha la “cocciutaggine” di rimanere ancorato a un uno schema fisso e irrinunciabile. Non ha nemmeno capito il motivo dei mutamenti di rotta in merito alle prospettive pre elettorali quando, anziché fare la corte a Grillo, la prospettiva plausibile sembrava quella di un accordo con Mario Monti e il suo schieramento. Si nota, dunque, come i nostri schieramenti politici non siano più in grado di ascoltare le esigenze del popolo e che i voti vanno tolti agli avversari attraverso unintelligente ed efficace campagna elettorale.Paolo Becchi, dellUniversità di Genova, intervistato fuori studio, ha cercato di spiegare i motivi per i quali laccordo Pd/M5S non si è realizzato. Motivi che hanno come sfondo le oscure vicende del Monte dei Paschi di Siena, per altro mai risolte, e la non volontà di condividere lonere del governo con ministri in possibile odore di procedimenti giudiziari. La questione, sempre secondo il professor Becchi sarebbe questa. Quali sono le ragioni che hanno spinto Giorgio Napolitano a non voler nemmeno prendere il considerazione le proposte presentategli da Vito Crimi durante le consultazioni? Se le istanze del Movimento di Grillo sono serie, perché continuano a essere ignorate? Perché come risposta il silenzio?Daniela Santanchè, ha affermato il fatto che M5S è una setta, piuttosto che un movimento. Una grave accusa, nonostante il salvataggio di Beppe Grillo, elogiato per la sua dura coerenza. Il problema è che la linea presentata dal Movimento appare come una distruzione senza progetti definiti per ricostruire. Poi è scivolata verso le solite critiche ai buoni propositi di rigore sbandierati dai “grillini” prima di raggiungere Roma e la sede del Parlamento. Malgrado la lontananza dalle posizioni del Pd e la naturale incompatibilità con Bersani, vede la possibilità di un governassimo come lunica praticabile. Marco Travaglio, in collegamento, ha criticato le parole dellonorevole Santanchè in materia di rigore e revisione delle spese di gestione della politica e di come, per troppi anni, si sono amministrati gli affari dei partiti con programmi manageriali inadeguati. Le accuse che sono seguite sono state le solite e sempre incentrate sulla questione dellantipolitica.

Carlo Freccero, direttore di Rai 4, ha sostenuto che Grillo aspetta la nomina di Renzi, per chiudere il cerchio allo stallo politico. La critica al Pd che ha proposto è stata dura anche se lo commuove la tragedia che sta investendo il partito di Bersani. Il ritorno ai valori tradizionali della sinistra sono stati traditi. A nulla è servito il tentativo di abbracciare il liberismo, di perseguire una terza via, l’idea di fare il verso alla politica di Clinton. Grillo, secondo Freccero, al contrario, è un genio del web, un uomo che ha saputo trasformarsi e trasformare i suoi progetti. Sono state graffianti le considerazioni di Marco Travaglio fatte nei confronti della scelta eseguita dal Capo dello Stato per definire l’elenco dei 10 saggi, scelta preannunciata come un’autentica novità anche se dal sapore Prima Repubblica, visti i nomi purtroppo per niente nuovi e spesso associati a vicende non lontane da mazzatte e corruzione.

 







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