E’ andata in scena ieri sera una nuova puntata di “Alive-Storie di sopravvissuti”, il programma che racconta le storie di uomini, donne e bambini, protagonisti di vicende straordinarie dalle quali sono usciti vivi, per capacità loro, dei soccorritori o più semplicemente per pura fortuna. Il naturalista Vincenzo Venuto ha quindi introdotto il primo racconto attraverso poche efficaci parole: una domenica dell’anno scorso, la famiglia Angeli, papà, mamma due figlie adolescenti e il piccolo Flavio di 5 anni, stanno trascorrendo il loro primo fine settimana estivo al mare nel luogo di sempre, un villaggio vacanze di Tarquinia, in provincia di Viterbo. Sole, tranquillità, la pace di un momento di relax strappato alla settimana lavorativa e quell’evento che stava calamitando le attese di tante persone: l’inaugurazione di una nuova piscina. Appuntamento al quale il piccolo Flavio mai avrebbe voluto rinunciare. Inizia l’inaugurazione del nuovo complesso alla presenza del sindaco di Tarquinia accompagnato dalla figlia. Confusione, gioia, allegria, e poi il panico. Il piccolo Flavio si tuffa, ma non riemerge più. I soccorsi sono immediati. Il corpo del piccolo viene posato sul bordo privo di sensi. E proprio lì, le persone che si trovavano fortuitamente insieme, s’accorgono di avere una parte da giocare, come Nicoletta, la figlia del sindaco, che applicando le nozioni del primo soccorso, strapperà Flavio alla morte. Si passa quindi al servizio successivo: a New York, come spiega il conduttore, i giornalisti arrivano dal cielo a bordo di veloci elicotteri. La competizione per accaparrarsi le notizie e battere in velocità la concorrenza è forte. Dallo stesso eliporto si levano in volo i mezzi dei diversi network pronti a raggiungere ogni angolo della città: Andrew Torres, inviato di WNBC 4, e il pilota Russ Mauwry, raggiungono tempestivamente la località di una sparatoria nel Bronx e, dopo aver inviato le prime sensazionali immagini alla redazione, la sua opera di informazione cade nel silenzio. A bordo di un altro elicottero, la cronista Shannon Sohn, collega e rivale, assiste allibita alla tragedia. L’elicottero di Torres sembra in avaria, precipita volteggiando in maniera paurosa fino a quando si schianta sul tetto di una palazzina. Il velivolo si disintegra e sembra che per Andrew e il suo pilota non ci sia più nulla da fare. Il guasto di una cinghia di trasmissione sembra aver decretato l’incidente. Invece, Russ Mauwry e Andrew Torres se la cavano incredibilmente con poche contusioni. Ecco poi un’altra storia: è il mese di luglio 2012 e una valanga sul versante francese del Monte Bianco travolge una cordata di venti alpinisti. Per parecchi di loro è la fine. Giorgio Moroni, un giovane ingegnere di Pavia, non è stato vittima della sciagura grazie alla preparazione della sua guida che, insospettito da un vento improvviso e caldo, anzichè lasciare il rifugio per la scalata all’una di notte, assieme agli altri gruppi, decide di posticipare di due ore. Giorgio scalpita come un bambino, vorrebbe essere con gli altri, ma deve attendere.
Un’altra guida, il francese Daniel Rossetto, rimane addormentato. Il custode del rifugio lo chiama all’una e mezza quando i suoi clienti sono in attesa, pronti per partire. Sarà la sua salvezza. Verrà travolto dalla coda della valanga e lì, nonostante il tempo trascorso sotto una spessa coltre di ghiaccio e di neve, avrà salva la vita. Le storie di Giorgio e Daniel si sono intrecciate sui ghiacciai del Monte Bianco. Il primo, ha visto da lontano il consumarsi della sciagura, il seconde deve la vita alla prudenza di un collega italiano. La trasmissione ci porta dunque a Hayden, dove un giovane turista australiano rischia di morire nella giungla del Laos. Durante un’escursione, si allontana dal sentiero battuto e senza rendersi conto, segue una pista tracciata dagli animali. Per lui sembra essere la fine: condotto nel folto, non riesce più a trovare l’orientamento e l’incubo ha inizio. Solo, terrorizzato, comincia a vagare nell’intrico della vegetazione. Il caldo, gli insetti e il panico, compiono il resto del lavoro gettando Hayden nella disperazione. Stanco, affamato, tormentato dalle punture dei parassiti e con il terrore di venire assalito da animali feroci, la sua odissea lo porta a compiere gesti inconsulti come la decisione di scendere ai lati di una ripida cascata. I giorni passano e le speranze di ritrovarlo in vita si affievoliscono anche a causa del maltempo che ha colpito la regione. Sarà l’intervento di un concittadino australiano, da anni residente in Laos, Bob Clavcek, a decretarne il ritrovamento. Anche per questa storia, il caso, l’intrecciarsi degli avvenimenti, hanno decretato la salvezza di una vita umana.