Papa Francesco non smette di stupire per i suoi gesti semplici e spontanei. L’altro giorno, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, il Papa ha incontrato la classe dirigente brasiliana nel teatro municipale di Rio de Janeiro. Prima di lasciare il teatro il pontefice ha salutato un gruppo di indios dell’Amazzonia accompagnati dal cardinale Claudio Hummes, presidente dell’organismo della Chiesa Brasiliana che si occupa di loro. Il Papa ha prontamente indossato il copricapo indio, lascinadosi fotografare “Non lo avrei mai pensato, sono molto emozionato. A dire il vero intendevo consegnarli domani, in occasione della chiusura della Giornata Mondiale della Gioventù, il mio ‘cocar o ‘arataca’ fatto di piume di pappagallo e di garze“, ha detto al termine della cerimonia Ubirai, 26 anni, l’indio dell’etnia pataxò dell’Amazzonia, dopo che il Papa si è per qualche secondo messo sulla propria testa il suo copricapo. Nella tradizione degli indios il cocar o arataca, corona di piume, ha la funzione di stabilire un vincolo tra l’uomo e Dio.