Non è andata come avrebbero sperato il produttore Carlo Degli Esposti e la Rai: Un mondo nuovo è stato un insuccesso. A seguirlo sono stati solo 2,9 milioni di italiani, pari a un 12,14 per cento di share, meglio perfino il film su Canale 5, Io e Marley con Owen Wilson che non era neanche in prima visione e ha raggiunto quota 3,1 milioni di telespettatori con il 13,06 per cento di share. C’è da condirare ovviamente anche la concorrenza del derby di Milano che ha appassionato circa 3 milioni di italiani sommando quelli sintonizzati su Sky e quelli su Premium Calcio.
All’indomani della messa in onda del film-tv Un mondo nuovo su Altiero Spinelli i telespettatori si dividono. Da una parte c’è chi si è detto particolarmente entusiasta del film e dell’interpretazione dell’attore protagonista Vinicio Marchioni: “Un mondo nuovo è il motivo per cui pagare il canone, un film emozionante, la storia di liberi pensatori senza limiti”, “Complimenti Vinicio, ci emozioni sempre”, sono alcuni dei commenti positivi che si leggono sul web. Dall’altra ci sono invece coloro che criticano la fiction trovandola uno spot all’UE: “Lo spot finale era pura mescalina, altro che Spinelli!”, “Verso un’Europa unita, Spinelli aria!”. Insomma de gustibus!
Saranno stati molti gli italiani a seguire Un nuovo mondo, il film-tv in onda domenica 23 novembre su Rai1, su Altiero Spinelli e il federalismo? Probabilmente sì, ma questo non lo rende automaticamente un prodotto da applausi. Del cast la più convincente è Isabella Ragonese che ha anche la difficoltà di dover interpretare una donna di origine tedesche. Per il resto fa veramente strano vedere Veronica Colombo di Squadra Antimafia (lattrice si chiama Valentina Carnelutti) recitare nel ruolo di Ada, moglie di Ernesto Rossi. Scherzi a parte, le interpretazioni della maggior parte degli attori di questo sceneggiato sono rigide e poco credibili, in particolar modo quella del protagonista Vinicio Marchioni chiamato a snocciolare pillole di saggezza e discorsi didattici strapieni di retorica senza il benché minimo carisma. Il problema vero del film non sono gli attori ma piuttosto una messa in scena stantia, artificiosa ed estremamente didattica, tipica della fiction italiana degli ultimi anni. Quando i nostri sceneggiatori, anche quelli più dotati, sono chiamati a scrivere per la televisione una fiction che racconti parte della politica italiana del Novecento si trasformano automaticamente in professori di scuola, dimenticandosi della qualità artistica del prodotto. Ora, ammesso anche che Un nuovo mondo abbia un suo valore educativo, non servirebbe a giustificare la sua mediocrità da un punto di vista tecnico. Il volto invecchiato di Vinicio Marchioni, truccato malissimo, che ci accompagna nella narrazione attraverso i flashback, diventa così il simbolo di un lavoro fin troppo trascurato. Un vero peccato considerati gli ideali e i sogni in cui credevano i protagonisti di questa affascinante storia e non solo Altiero Spinelli ma anche Eugenio Colorni e Ernesto Rossi. In questo film le loro parole scorrono a fiumi senza che assumano mai un vero significato, sacrificate e strumentalizzate. Dulcis in fundo, inserire il triangolo amoroso tra Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann ed Eugenio Colorni ci è sembrato alquanto inopportuno ma mirato ad attirare lattenzione di quel pubblico più interessato agli intrighi sentimentali che a quegli ideali che avrebbero potuto cambiare il corso della nostra storia.