, Nella puntata di martedì 11 marzo 2014 della trasmissione Ballarò condotta come sempre da Giovanni Floris sono intervenuti come ospiti Dario Nardella del Partito Democratico, Gianni Alemanno di Fratelli dItalia, Mario Mauro di Popolari per lItalia, Maurizio Belpietro direttore di Libero, leconomista Dominik Salvatore, Enzo De Fusco consulente del Lavoro, Giuseppe Recchi presidente Eni, Carla Cantone segretario generale della Spi-Cgil. La trasmissione ha inizio prima con un collegamento in diretto con il Parlamento dove è in corso la discussione di alcuni emendamenti riguardanti la nuova legge elettorale Italicum e poi con la classica copertina curata da Maurizio Crozza. Il comico genove è tornato con la sua copertina, presentandosi davanti alla telecamera con uno scatolone e una certa aria di sbaraccamento. Poi rivolgendosi a Floris gli ha detto: Cosa ci fai ancora lì Giova? Sei ancora a Ballarò? Pensavo con Renzi Ballarò chiudesse d’ufficio. Cosa serve discutere: fa tutto lui!. Il comico ha ironizzato sullattivismo del Premier: oggi ha fatto la legge elettorale, domani taglia le tasse, giovedì il Jobs Act che fa trovare lavoro a tutti; quindi finirà la Tav scavando a mani nude entro sabato. Domenica farà la quarta corsia sulla Salerno-Reggio Calabria. Lunedì, nel tardo pomeriggio, sconfiggerà la mafia, anche se questo provvedimento potrebbe slittare a martedì perché cè un po di resistenza in Parlamento. Crozza ha quindi parlato delle quote rosa: Vi pare che un Parlamento a maggioranza maschile potrebbe approvarle? Sarebbe come vedere una zanzara farsi un selfie con uno zampirone. Secondo Crozza, la protesta delle donne vestite di bianco alla Camera avrebbe fatto pensare a Bersani di essere finito di nuovo in ospedale. Da qui unosservazione: fare il segretario del Pd è difficile, nuoce alla salute. Bersani che è un riflessivo ha avuto un coccolone alla testa, Franceschini che è un emotivo ha avuto un colpo al cuore. Io mi chiedo: ma Renzi che è un paraculo, cosa rischia?. Crozza ha quindi concluso il suo intervento imitando Renzi, incalzato dalle domande di Andrea Zalone, che gli ha chiesto un parere sulle quote rosa. Crozza-Renzi ha cominciato a elencare i personaggi della Disney, tutti maschili: Paperino, Paperoga, Zio Paperone. Walt Disney non si è mai fatto problemi di parità di genere. Lo ricordo alle senatrici del Pd: Nonna Papera faceva le torte. Non è più tempo di quote rose, ma di quote rosica. E se le donne del Pd continuano a rosicare, ce ne faremo una ragione!. Si però anche la Camusso sul Jobs Act si è arrabbiata, dice Zalone. Ce ne faremo una ragione! risponde ancora Renzi. Sì, però Vendola voterà contro. Ce ne faremo una ragione!, dice ancora Crozza-Renzi. Finché Zalone fa notare: Berlusconi però è molto deluso da lei. A quel punto Renzi si agita preoccupato: O caz..! Su che cosa? Su cosa?. Clicca qui per vedere la copertina di Crozza.
La discussione ha così inizio in studio con Nardella che sottolinea come sia intendimento del Governo quello di dare maggiore potere di acquisto ai cittadini lasciando pensare tra le altre cose anche ad un netto sgravio per quanto concerne lirpef con Belpietro che a conclusione dellintervento di Nardella fanno notare come per i pensionati non vi sia nessun intervento a favore. De Fusco parlando dei famosi 10 miliardi di euro da dare al mondo dei lavoratori evidenzia come dovrebbero riguardare Irpef e Irap auspicando che sia dati direttamente in busta ai lavoratori piuttosto che sotto forma di detrazione in quanto consentirebbe immediatamente ad aumentare il potere di acquisto dei cittadini rimettendo in moto leconomia. Piccolo botta e risposta tra Belpietro e Nardella con il primo che sostiene che il provvedimento del Governo per come è stato congeniato riesca ad aiutare soltanto 11 milioni di italiani lasciando fuori pensionati, autonomi e liberi professionisti ed inoltre come lattuale Premier durante gli anni passati a fare il sindaco a Firenze se da un lato ha abbassato effettivamente lIrpef dallaltro ha aumentato alcune tasse comunali. Nardella smentisce categoricamente la cosa riferendosi soprattutto a Firenze. Sullargomento si esprime sulla questione evidenziando come lattuale Governo Renzi sia chiamato a dare fiducia agli italiani ed è normali che non tutti potranno beneficiare di queste prime operazioni che tuttavia porteranno vantaggi per lItalia. Dopo un cartello nel quale viene analizzato chi ci guadagna di più dal taglio del Cuneo Fiscale, Recchi commenta rimarcando come non sia detto che tutto ciò consenta di aumentare la propensione alla spesa degli italiani e che le aziende assumano mentre Alemanno auspicherebbe maggiore attenzione allIrap. Viene proposto un altro cartello dal quale si cerca di fare una ipotesi sullo taglio del cuneo fiscale per cui dovrebbe essere per il 70% a favore del lavoratore e per il 30% a favore del contribuente. Dopo un servizio nel quale si evidenzia come lUE tenga sotto costante monitoraggio quello che sta accadendo in Italia soprattutto per i tagli che stanno per essere messi in atto, Salvatore rimarca come sia necessario lavorare anche in altre direzione che non costano nulla in termini economici ma sono assolutamente fondamentali come la burocrazia. Cantone invece sottolinea come in Italia vi siano ben 8 milioni di pensionati che percepiscono una pensione al di sotto dei mille euro al mese e che spesso tra laltro sono chiamati a dare una mano ai figli in difficoltà. Per Cantone è necessario guardare anche a loro. Nardella parlando dellUE sottolinea come non sia pensabile che dei burocrati possano dire ad un Governo cosa fare in quanto sarebbe una mancanza di democrazia. De Fusco ha più o meno calcolato che per i lavoratori che percepiscono un reddito mensile inferiore ai 1500 euro i tagli del cuneo fiscale comporterebbe in busta paga un aumento di 80 euro al mese che in un anno sono praticamente più di 1000 euro considerando la tredicesima. Si parla quindi delle possibile coperture economiche per ottenere questi tagli con un cartello che sottolinea come alcuni temi da sempre dibattuti e di forte impatto nellimmaginazione popolare non comportino grandi risparmi come ad esempio il taglio degli F35 con un 530 mila euro nellimmediato e 15 miliardi nel corso dei prossimi 15 anni, le auto per un totale di 900 milioni, la riforma delle province e via dicendo.
Quindi si parla del piano di Renzi a favore della casa con la riduzione della cedolare secca per chi affitta di 5 punti percentuali, detrazione Irpef per affittuari a canone concordato fino a 900 euro e tanto altro. Naturalmente non potevano mancare i consueti sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani che vedono sempre in testa il Partito Democratico con il 34% seguito da Forza Italia con il 23,9% delle preferenze, il Movimento 5 Stelle con il 20,8% e quindi il Nuovo Centro Destra con il 4,9%. La Lega Nord è al 3,3% mentre Fratelli dItalia al momento è alla pari di Sinistra Ecologia e Libertà con il 2,6% e Scelta Civica e Unione di Centro di Centro sono appaiati al 2,1%.
Come ogni martedì, la fascia del prime time di Rai Tre è dedicata allapprofondimento politico ed economico di Ballarò, il talk show condotto da Giovanni Floris. La serata si aprirà con la consueta copertina satirica che rivedrà protagonista lironia di Maurizio Crozza, dopo la parentesi – non senza polemiche – firmata Virginia Raffaele. Loperato del governo Renzi non viaggia alla velocità che il premier si aspettava: qualche (inatteso) intoppo circa liter procedurale per approvare lItalicum e le difficoltà su come, e a chi, tagliare le tasse rallentano la forza riformatrice dellesecutivo. Ma a chi andranno i 10 miliardi di euro promessi da Renzi? Alle imprese o ai lavoratori? E se andranno a questi ultimi, a quali categorie in particolare? Per trovare le risorse è necessaria una riduzione drastica della spesa pubblica, il problema è capire in che modo e con quali conseguenze questo taglio verrò attuato. E ancora, il nodo delle imposte sulla casa e il famigerato JobS Act. Saranno questi gli argomenti al centro della puntata odierna di Ballarò che avrà come ospiti lex ministro Nunzia De Girolamo del Nuovo Centro Destra, Dario Nardella del Partito Democratico, Gianni Alemanno di Fratelli dItalia-An, Giuseppe Recchi, presidente di Eni, Carla Cantone, segretario generale di Spi-Cgil, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, leconomista Dominik Salvatore e il consulente del lavoro Enzo De Fusco. Prima della chiusura, non mancherà la finestra sui sondaggi, termometro dellopinione pubblica, in compagnia di Nando Pagnoncelli, presidente della Ipsos.