Su Rai 3 questa sera, giovedì 27 marzo, va in onda in prima visione tv il film I fiori della guerra (The flowers of war), diretto nel 2011 da Zhang Yìmóu e con protagonista Christian Bale. La pellicola è incentrata sul Massacro di Nanchino, avvenuto in Cina nel 1937. Al centro della trama c’è John Miller (Christian Bale), un becchino appena giunto a Nanchino con il compito di dare sepoltura a padre Engelmann, il sacerdote che guidava un convento per ragazze cattoliche. Il suo arrivo in Cina coincide proprio con l’attacco giapponese al Paese, contraddistinto da grande ferocia e senza distinzioni tra militari e civili, tale da costringere molti cittadini a cercare scampo in ogni modo dalla furia dei soldati nipponici. Tra di essi c’è anche un gruppo di prostitute, le quali vengono ospitate nel convento proprio per cercare di metterle al riparo dal pericolo incombente. Lo stesso Miller si trova presto costretto a fingersi sacerdote e, sotto tale veste, a trattare con un ufficiale giapponese nel tentativo di proteggere le ragazze affidate alle sue cure.
Quando arriva l’ordine di inviare le ragazze cattoliche a una festa, che nasconde in realtà la volontà di uno stupro di massa, sono proprio le prostitute a sostituirsi a esse in modo da risparmiare un trauma così profondo alle altre donne. Una sostituzione che permetterà a Miller e alle ragazze di abbandonare il convento in favore di una zona più sicura, proprio mentre le loro sostitute si avviano a una festa dalla quale non torneranno più.
I fiori della guerra è uno dei film più costosi mai prodotti dal cinema cinese, tanto da aver raggiunto l’astronomica cifra di oltre 90 milioni di dollari di budget complessivo. Tratto dal libro “The 13 Women of Nanjing” della scrittrice cinese Geling Yan, si è avvalso della presenza di Christian Bale proprio per poter sbarcare sui mercati occidentali e ripagare l’ingente cifra investita nella sua produzione. L’attore britannico, famoso per una lunga serie di pellicole di grande qualità (American Psycho, The prestige, Il cavaliere oscuro) e premio Oscar 2011 in qualità di attore non protagonista per The fighter, ha saputo calarsi nella parte di un occidentale alle prese con una realtà che non conosce e che stenta a comprendere, con la solita capacità di interpretare personaggi estremamente diversi tra di loro, dando un ulteriore motivo di interesse al film.