Nella puntata di Report andata in onda ieri sera, lunedì 14 aprile, ampio spazio è stato dato a un’inchiesta curata da Giovanna Boursier dedicata a Rcs. Il gruppo editoriale nel 2007 aveva infatti compiuto un’operazione di acquisizione in Spagna, con Recoletos, che ha inciso moltissimo sul bilancio. Inoltre, non sembra del tutto chiara l’operazione che ha portato alla vendita della sede storica de Il Corriere della Sera situata in via Solferino a Milano. Clicca qui per il video dell’inchiesta.
La puntata di Report inizia con la vendita dei beni di società importanti a prezzi stracciati e indaga su alcune holding come Rcs che hanno venduto o chiuso testate per risanare i debiti con le banche. Il Corriere della Sera, che ha la sua sede storica in Via Solferino, a Milano dal 1904, ha dovuto vendere il palazzo per risanare i suoi debiti per 120 milioni di euro: si tratta di 25 mila metri quadrati di proprietà. Ha parlato larchitetto Vittorio Gregotti, incaricato della ristrutturazione realizzata in 10 anni di progetti. La ristrutturazione era costata 67 milioni di euro e larchitetto ammette che il prezzo di vendita è stato troppo basso, quindi svenduto inspiegabilmente. Unagenzia immobiliare di Milano che si occupa di compravendita di beni di lusso ha confermato che andava venduta ad almeno 250 milioni di euro. Ora Il Corriere della Sera deve pagare laffitto della sede storica del giornale 10 milioni di euro allanno, secondo una condizione imposta dal compratore che pare sia Blackstone, un colosso finanziario mondiale. Rcs Mediagroup potrà ricomprare la proprietà, probabilmente a più del doppio di quanto lha venduta, senza neanche avere un tetto massimo.
Giuseppe Sarcina, giornalista, conferma che è stata una manovra disperata, ma non la si comprende perché il giornale non aveva questa necessità. Anche Ferruccio De Bortoli, il direttore, accusa di speculazione lazionariato italiano, definendolo gretto. Pisapia, sindaco di Milano non ha voluto togliere il vincolo sulla sede de Il Corriere della Sera, dove il comune di Milano aveva la prelazione, ma non lo ha acquistato perché non cerano i fondi a disposizione. Sorge quindi il dubbio che ci sia qualcun altro dietro Blackstone, uno dei più grandi fondi dinvestimento del mondo con sede a New York. Dietro loperazione dellacquisto della sede de Il Corriere della Sera cè fondamentalmente una scatola cinese che sta dietro il compratore e non si capisce come mai una delle tante banche che ha partecipato allaffare non abbia potuto acquistarla. Dietro Blackstone cè sicuramente un altro acquirente, ma nessuno degli intervistati vuole fare il nome o nega di conoscerlo. certo che si sia una società veicolo lussemburghese che ha agito verosimilmente per aggirare le tasse e il fisco italiano. Loperazione è stata gestita dalla sede di Londra che, interpellata telefonicamente definisce ridicola e non ragionevole unintervista in merito.
Anche Rizzoli è coinvolta nella svendita di Rcs che nel 2006 ha acquistato una serie di testate giornalistiche tra cui El Mundo pagandole a un prezzo altissimo. Lex presidente di Rcs Vitale afferma che non aveva nessun senso fare un tale acquisto. Lamministratore del gruppo spagnolo è un italiano che prima ha concesso lintervista poi si è negato sconsigliato dalla sede di Milano. La giornalista di Report è stata invitata ad accomodarsi fuori senza fare riprese. Rcs pare che ora voglia vendere, perché le testate sono in perdita 3000-400 milioni di euro dopo averla pagata 1 miliardo e 100 mila euro. Mediobanca ha supervisionato tutta loperazione che è arrivata al dissesto ma tutti gli amministratori delegati sono stati liquidati con buonuscite da milioni di euro.
Diego della Valle in Rcs è il terzo azionista e tutti i suoi soldi sono andati soprattutto alle banche e questo lo infastidisce molto. Per questo motivo sta minacciando azioni legali. Per Della Valle hanno sbagliato i negoziatori, che hanno ceduto alle condizioni delle banche. Urbano Cairo, proprietario de La7, fa anche lui parte di Rcs con 15 milioni di capitale. Il primo azionista di Rcs è la Fiat con cui Della Valle proprio non si intende. Marchionne nega che vuole fare una scalata a Il Corriere della Sera e Diego della Valle insiste con i battibecchi con la Fiat di cui non ha fiducia.
Roland Berger fa parte anche lui di Rcs, ma fino al 2012 era consigliere della Fiat e insieme a lui tanti altri nomi noti. Il legame tra Fiat e Blackstone è effettivamente anomalo e lAd di Rcs Pietro Scott Jovane nega un legame tra i due soggetti.
Nella sede di Rizzoli sono stati chiusi molti giornali, sembra ci sia stato un terremoto, le sale sono vuote ed è stata sospesa anche la pubblicazione del Il mondo che era iniziata nel 1943. La tiratura è troppo bassa ed è stato chiuso. Intanto RCS paga affitti per 18 milioni di euro puntando sulla comunicazione digitale, ma anche questo settore ha fatto fiasco. Lintervista termina con la giornalista Giovanna Boursier che si rende conto di essere ripresa da una telecamera nellufficio dellAd di Rcs che si giustifica devo anche io imparare.
Rcs insomma ha ridotti i debiti, tra i soci e le chiusure. Ma non è un bel momento, cè un piano di 800 esuberi mentre vogliono premiare i manager con un bonus. I dipendenti quindi si sono ribellati e vogliono fare sciopero, soprattutto per il bonus a Iovine. De Bortoli ha rinunciato al suo bonus e minaccia di dimettersi se ai manager verranno comunque concessi. Marchionne nega di saperne qualcosa riguardo a questi bonus e De Bortoli ha invece dovuto incassare il discredito dellAd di Rcs che lo definiva il miglior direttore.
Si passa poi al caso Alitalia, con lintervista a Passera che parla della sua esperienza da ministro delle infrastrutture e di come ha affrontato il caso della compagnia di bandiera. Nel 2011 prepara un documento dove scrive un programma politico mentre era il capo di una banca (Intesa) che poi avrebbe finanziato il salvataggio di Alitalia. Per lui è il capitolo con la Banca Intesa è chiuso e si dice completamente dedito alla politica (Italia Unica). Banca Intesa ha messo i soldi per salvare Alitalia e Passera faceva parte nello stesso tempo della Banca e della politica che voleva salvarla, provocando quindi un conflitto dinteressi, che lui nega e anzi definisce non anomalo. Carlo Messina, dirigente di Intesa Sanpaolo, afferma che vuole tirarsi fuori dalla partecipazione in Alitalia. Le banche italiane, comprese Intesa Sanpaolo e Unicredit aspettano il rientro di 150 milioni di euro di capitali di cui è dubbio il recupero.
Target indaga su come smaltire le capsule del caffè non biodegradabili e inquinanti. A Lucca il riciclo funziona bene ed è stato però scoperto che alcuni sacchi sono stracolmi di cialde del caffè. Smaltire le cialde non è una cosa facile, visto che sono in plastica. Nespresso ha iniziato il riciclo delle capsule ma non dichiara quante ne produce effettivamente. Anche le bustine delle cialde non sono del tutto biodegradabili. La polpa di cellulosa è il materiale con il quale un italiano, Gabriele Degli Esposti, ha creato delle cialde riciclabili, dove la capsula diventa morbida. Il caffè si butta in terra come fertilizzante, e la cialda è commestibile oltre che del tutto biodegradabile perché è fatta di canna da zucchero e bambù. Il problema è che l imprenditore va contro i produttori di cialde non biodegradabili e non riesce a farsi largo nel mercato.
Nel servizio seguente si affronta il caso delle carceri che scoppiano perché sono sovraffollate. AllUcciardone di Palermo cè una situazione degradante e invivibile. Rubinetti che non si chiudono, manca lacqua calda. A San Vittore i bagni sono sporchi e praticamente distrutti. Al Regina Coeli di Roma lacqua scorre dovunque tra bagni e temporizzatori che non funzionano e la bolletta dellacqua delle carceri sale alle stelle: 35 milioni di euro. Mancano i soldi per le manutenzioni, le carceri vengono chiuse per inagibilità e se ne devono costruire altre: cè anche un commissario nominato apposta.
Il commissario del Piano Carceri, Sinesio, dice di aver finanziato e moltiplicato i posti, soltanto inserendo dei letti a castello. Alcune carceri sono pronte ma sono vuote perché non sono stati completate. A Cremona non si apre il cancello automatico del carcere e si blocca perché si dissalda e sempre li hanno chiuso 3 reparti per infiltrazioni. Lidea della ristrutturazione o di nuovi padiglioni è di Franco Ionta ex commissario del Piano Carceri che però non risponde sulla vicenda. Dei 3000 posti che dovevano essere creati con 500 milioni di euro non se ne è creato uno. E adesso ne servono 9000, quindi nuovi cantieri per nuove carceri e si dovranno spendere altri centinaia di milioni di euro, con la secretazione dei lavori e delle procedure imposta dallalto non si capisce per quale motivo. Ma a chi conviene non terminare i lavori? A chi vuole gonfiare i profitti, far aumentare i costi degli appalti. A Milano – San Vittore ci sono sezioni chiuse da 8 anni e i detenuti sono ammassati in pochissimi metri: in una cella singola ci sono 7 persone. I posti in strutture chiuse sono 4800 e lo Stato rischia di dover pagare milioni di euro per risarcimenti ai detenuti che risiedono in ambienti in stato dindigenza e più la multa di milioni di euro dellUnione europea che accusa lItalia di tortura perché lascia che i detenuti vivano in meno di 3 mq a persona.
Non si parlerà solo di Rcs e di Corriere della Sera nella puntata di Report in onda questa sera, lunedì 14 aprile. La trasmissione condotta da Milena Gabanelli, infatti, si occuperà anche dellemergenza carceri in Italia: nel nostro Paese, fa sapere la redazione di Report sulla pagina Facebook ufficiale del programma, ci sono 206 carceri e ospitano circa 60mila detenuti quando i posti effettivi sono poco più di 43500. Per evitare la nuova sanzione della Corte europea dei diritti dell’uomo, l’Italia dovrà risolvere il problema del? sovraffollamento entro il prossimo 28 maggio. In ballo – si legge sul social network – ci sono 100 milioni di risarcimenti ai detenuti che vivono in condizioni degradanti. Intanto ecco come stanno messe le carceri e che cosa è stato fatto in questi anni per realizzare nuovi posti detentivi. Clicca qui per vedere il video anteprima
Va in onda questa sera una nuova puntata di Report, il programma dinchiesta e approfondimento condotto da Milena Gabanelli su Rai Tre. Tra i principali temi affrontati in questo appuntamento, cè quello riguardante Rcs Mediagroup che è in crisi e indebitata fino al collo, si legge sul sito ufficiale del programma. Nel 2007, infatti, aveva comprato uno dei più grandi gruppi editoriali spagnoli, Recoletos, tutto a debito e cash: un’operazione controversa, con un prezzo troppo alto, 1 miliardo e 100, e poi arriva la crisi e a fine 2012 Rcs si ritrova con 800 milioni di debiti in scadenza con le banche, capofila Intesa Sanpaolo, che di Rcs è anche azionista. Per rifinanziare le banche è stato concordato un aumento di capitale e la vendita di asset. Per questo i soci a luglio han versato 400 milioni, e a dicembre Rcs ha venduto la sede del Corriere della Sera per 120 milioni. Le polemiche però non sono mancate, soprattutto sul prezzo e su come è stata gestita l’operazione. Anche il direttore, Ferruccio De Bortoli, era contrario, come lo è anche adesso sulla richiesta dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane di un bonus per il risultati. La dirigenza avrebbe così poco gradito che starebbe addirittura meditando un cambio di direzione. Riguardo la situazione di Corriere e Rcs, Giovanna Boursier ha intervistato oltre al direttore De Bortoli, l’Ad Rcs Pietro Scott Jovane, Diego Della Valle e Sergio Marchionne. Nel corso della puntata si parlerà anche di Intesa Sanpaolo, la banca di sistema: il nuovo Ceo Carlo Messina ha dichiarato: Dismetteremo le partecipazioni costose. Comprese Alitalia e Telecom, e anche Rcs.