-Sconveniente dal momento che disturba la coscienza. Con queste parole il garante del sistema audiovisivo francese (Csa) ha proceduto a censurare il video Dear Future Mom, che era dedicato al riconoscimento e alla valorizzazione delle persone affette da trisomia 21, più nota come Sindrome di Down. Il video è stato diffuso lo scorso 20 marzo per la Giornata mondiale della sindrome di Down da otto associazioni internazionali e l’italiana Coordown, e comincia raccontando di una mamma che ha scoperto di aspettare un bambino affetto dalla sindrome di Down che chiede come sarà il futuro di suo figlio. A questo fa seguito una serie di ragazzi e ragazze con trisomia 21 che rassicurano la mamma spiegando tutto ciò che è in grado di fare una persona Down. Il video in Rete è diventato virale in pochissime ore. Ma la televisione, a quanto pare, fa storia a sé. L’Authority francese, all’indomani della segnalazione di alcuni di telespettatori, ha espresso parere negativo – e vincolante – sulla decisione di alcune reti nazionali che hanno deciso di mandare in onda il filmato. La motivazione della censura è che non può essere guardato come messaggio di interesse generale perché indirizzandosi a una futura madre, la sua finalità può apparire ambigua e non suscitare un’adesione spontanea e consensuale.Davanti a questo comunicato, non ci si può stupire se, ha sottolineato la Fondazione Jerôme Lejeune, la Francia è il Paese leader nelleliminazione dei bambini con trisomia 21 prima della loro nascita (96%). E nella nostra televisione? In Italia la prima a mostrare persone Down in prima serata è stata nientemeno che Maria De Filippi con il suo C’è posta per te, con prevedibili accuse di buonismo. Molto più riuscito è stato invece il tentativo di inserirli in un contesto lavorativo, come mostrato da Hotel 6 Stelle su Rai3.