Nella puntata di Che tempo che fa di oggi, domenica 15 novembre, Fabio Fazio intervisterà lo scrittore triestino Claudio Magris. Si trattà del gradito ritorno di un ospite che ha già fatto registrare diverse apparizioni al talk show nei mesi passati. Nella sua ultima intervista al programma, nel 2014, Magris aveva presentato il suo affascinante pamphlet “Segreti e no“, breve saggio sui temi della verità e della segretezza degli individui. Questa volta, il saggista presenterà il suo ultimo romanzo dal titolo “Non luogo a procedere“, un’opera di recente pubblicazione che prende in esame gli orrori della guerra e l’importanza della memoria. In un’intervista rilasciata ad inizio ottobre al Corriere della Sera, Magris ricorda la sua passione per la scrittura a mano: anche il suo ultimo libro è stato infatti scritto su carta con la fedele penna ad inchiostro, seduto come sua abitudine ad un tavolo del Caffè San Marco nella natìa Trieste. Nato nel 1939, Claudio Magris ha insegnato prima a Torino, per poi spostarsi nuovamente nella città natale, dove ha tenuto una cattedra universitaria di letteratura tedesca. Sono infatti la germanistica e la storia della “Mitteleuropa” i temi che il professore ha trattato con maggiore passione durante la sua lunga carriera di insegnante, scrittore e saggista.
Un esempio del suo stile profondo e riflessivo, colorato a volte da una sottile e piacevole vena ironica, ci è dato da “Danubio”, pubblicato nel 1990, raccolta di racconti di viaggio lungo l’imponente fiume che attraversa l’Europa centrale. Accanto alla sua attività accademica e letteraria, Claudio Magris ha ricoperto anche degli incarichi politici, quando è stato eletto al Senato con una lista indipendente nel 1994 nel collegio di Trieste. In virtù dei suo forte impatto sulla diffusione della letteratura mitteleuropea e del suo raffinato stile espositivo, il suo nome è comparso tra i possibili vincitori del premio Nobel per la letteratura del 2009, riconoscimento che è stato poi conferito alla scrittrice Doris Lessing. Nella sua ultima opera, Magris si sofferma sulla storia della Risiera di San Sabba, l’unico forno crematorio nazista in Italia. Prendendo questo luogo come punto di riferimento tematico, lo scrittore approfondisce la riflessione sulla guerra e le sue atrocità a livello globale.