Il film “Il marchese del Grillo” ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Ha vinto per ben due volte il David di Donatello, come miglore sceneggiatura e migliori costumi, e sette Nastri d’argento a Paolo Stoppa come attore non protagonista, a Lorenzo Baraldi per la scenografia, a Gianna Gissi per i costumi e ben quattro alla sceneggiatura. Alla regia è andato anche un altro riconoscimento importante, l’Orso d’Oro assegnato durante il Festival internazionale del cinema di Berlino. Il marchese del Grillo è un personaggio storico realmente esistito, un aristocratico del XVIII secolo che visse realmente nella Roma papalina e fu cameriere segreto e guardia nobile del Pontefice. Il film tuttavia non è ispirato alla sua vita reale, bensì ad alcune leggende che circolavano negli ambienti popolari romani su questo fantomatico Marchese dai costumi non proprio ortodossi. Molti dei luoghi dove è stato girato il film possono essere ripercorsi nel cuore della città di Roma, come ad esempio l’acquedotto Claudio. Il palazzo scelto per la residenza del marchese invece non è nella capitale, ma si tratta di Palazzo Pfanner a Lucca.
Va in onda questa sera su Iris “Il marchese del Grillo“, capolavoro di Mario Monicelli del 1981. La commedia storica ruota intorno alla figura del marchese Onofrio del Grillo, interpretato da Alberto Sordi. Gli altri protagonisti del film sono Gasperino il carbonaio (il sosia del marchese, interpretato sempre da Sordi), la moglie di Gasperino (Elisa Mainardi), sua figlia (Isabella De Bernardi), papa Pio VII (Paolo Stoppa) e Don Bastiano (Flavio Bucci). La storia è ambientata nella Roma dei primi dell’Ottocento e il Marchese Del Grillo, Duca di Bracciano, è un nobile un po’ ribelle rispetto alla sua famiglia strettamente conservatrice. Egli ruota intorno alla corte del Pontefice, del quale è guardia nobile e cameriere segreto. Il Marchese si diverte a passare le sue giornate in giro per locali e a sbeffeggiare e deridere gli aristocratici della città. Proprio l’incontro con il suo sosia, il povero Gasperino, gli dà l’ispirazione di organizzarle una burla ancora più pesante delle altre per i suoi noiosi parenti. Così Onofrio decide di portare Gasperino a casa sua e di farli vestire i suoi panni. Il suo piano è quello di ideare uno scambio di persona e di far credere che Gasperino sia in realtà il Marchese del Grillo. Tra una vicenda e l’altra si colloca inoltre il suo innamoramento per Olimpia, la ballerina francese per la quale il Marchese prende una bella cotta, tanto da pensare di scappare con lei. Onofrio del Grillo si convince a un certo punto di traferirsi a Parigi, dove secondo lui apprezzerebbero più che a Roma il suo modo di vivere fondato sul non far nulla. Alla caduta di Napoleone, però, egli abbandona questo suo progetto. Alla fine Pio VII decide di punire il ‘Sor Marchese’ con una condanna esemplare, quella della ghiglittina. In extremis però il Marchese si salva e viene graziato proprio dallo stesso Pontefice.