Nella puntata andata in onda ieri sera su Rai 3 de L’erba dei vicini Beppe Severgnini ha messo a confronto Italia e Stati Uniti. Gianrico Carofiglio e Alessio Vinci sono stati i primi due ospiti del programma, chiamati a parlare delle differenze tra America e Italia. La prima domanda è dove sia meglio essere arrestati, se in Italia o in America. Negli USA, ha detto Carofiglio, è possibile interrogare in caserma un arrestato anche senza il difensore. Alessio Vinci ha spiegato che in America, come si è visto anche questa sera nel servizio, esiste una procedura ben precisa, che tutti rispettano al secondo. La discrezionalità dell’attività di polizia è sicuramente maggiore in America rispetto all’Italia e questo è un bene, dato che si parla di libertà personale. Dopo aver salutato i due ospiti, Beppe Severgnini è andato a scoprire il risultato del primo televoto. Il gioco va di corsa e il primo punto della serata è stato assegnato all’Italia. Anche da casa hanno votato allo stesso modo e così il punteggio è andato sul 2-0 per il nostro Paese. La seconda domanda riguarda le tradizioni natalizie. Sono meglio in Italia o negli USA? D’istinto il pubblico ha votato per l’America. Subito dopo Severgnini è andato a scoprire come vanno le cose effettivamente, per capire se l’opinione del pubblico potesse cambiare o meno. In America dopo il giorno del ringraziamento c’è il black friday, che non è shopping ma un vero e proprio rodeo con la carta di credito al posto del lazo, come abbiamo visto nel servizio. Lo chef Carlo Cracco ha elencato tutti i piatti tipici del Natale da noi per convincere il pubblico. Il black friday non è molto natalizio, ma lo spirito del Natale dov’è? Lauren Evans, scrittrice, ha spiegato che in realtà il venerdì nero non è mai davvero così esagerato come lo descrivono. Il pubblico è stato chiamato ad assegnare il punto anche su questa domanda e il maggior numero di voti da studio è andato all’Italia. Da casa hanno confermato questa visione delle cose e si è arrivati così a un 4-0. A questo punto sono arrivati in studio due super ospiti, come li ha definiti Severgnini, che conoscono molto bene l’America. Si tratta di Carlo Ratti e Diego Piacentini, ormai stabilitisi così bene in America che difficilmente potranno tornare. Il primo è un architetto e ingegnere di origini torinesi, che passa la vita sugli aerei senza valigia e che viene considerato da una rivista americana come una delle 50 persone che potrebbero cambiare il mondo. Dalla Bocconi alla Apple, è passato poi ad Amazon e vive anche lui su un aereo. Quando lasciò la Apple fu lo stesso Steve Jobs a criticarlo. Del resto Amazon allora non era la realtà che è diventata oggi. La domanda seguente è se sia più facile prendere un taxi a Milano o a Manhattan. A New York molti tassisti sono stranieri, alcuni anche italiani. Il prezzo delle licenze è sceso ma non se ne vendono, non ci sono acquirenti nè finanziamenti, raccontano alcuni di loro. In passato era anche abbastanza pericoloso guidare in città e un tassista dice di essere stato rapinato diverse volte. In studio a parlarne c’erano Gaia Pianigiani, giornalista brillante, come l’ha definita il conduttore, e Claudio Severgnini. La Pianigiani è stata chiamata a spiegare in 30 secondi perché è più facile prendere un taxi a Manhattan, Sicuramente il costo è minore rispetto all’Italia, basta alzare il braccio e ne arriva uno. Severgnini invece ha spiegato perché è meglio prenderlo a Milano. Il tassista conosce bene il territorio e quando si dà un appuntamento bisogna essere certi di arrivarci e di stare anche sicuri. I clienti americani si stupiscono quando a bordo dei nostri taxi trovano persone che sono in grado anche di descrivere loro i luoghi che stanno percorrendo. Chiuso il televoto, in studio hanno preso il punto gli Stati Uniti. Il pubblico preferisce dunque pagare un po’ meno e prendere un taxi a Manhattan. Anche da casa hanno vinto gli Usa. Il punteggio si è dunque spostato sul 4-2 per l’Italia. Da San Diego, ecco il nuovo ospite, uno dei massimi esponenti mondiali del genere poliziesco, lo scrittore Don Winslow, che per prima cosa ha voluto ringraziare Fabio Volo e Roberto Saviano per il supporto che gli hanno dato in Italia. Il suo nuovo libro è ‘Il cartello’ che inizia con una frase ‘Gli americani non imparano mai’. Ma a quale campo ci si riferisce? Alla droga o alla politica? Principalmente si parla del contrabbando di droga, ma la stessa cosa si ripete sempre in molti campi e non si impara il fatto che se non ha funzionato in passato non lo farà neanche in futuro. Questo vale per la politica estera, così come per le culture diverse da quella americana. Finché negli USA ci sarà un mercato e una richiesta così grande secondo Winslow, il problema legato alla droga andrà avanti. Ma questo problema non riguarda solo gli Stati Uniti. Questi ultimi sono il mercato più grande, ma anche l’Europa non scherza. L’ultima domanda di questa puntata riguarda la sanità. Meglio farsi curare in America o in Italia? Noi abbiamo il servizio sanitario nazionale, loro le assicurazioni senza le quali non potrebbero fare nulla. Basti pensare che un’operazione al cuore può arrivare a costare 100.000 dollari. A parlarne in studio sono stati invitati Russell Lewis e Stefano Nava, che ha detto di preferire di essere operato a Bologna, potendo scegliere, perché ci sono i medici migliori. Quest’ultima votazione va a favore dell’Italia, che vince la puntata per 6-2. ‘L’erba dei vicini’ finisce qui. Questa era infatti l’ultima puntata.
Replica L’erba dei vicini, puntata 14 dicembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata de “L’erba dei vicini” andata in onda ieri grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.