Su Italia 1, nel pomeriggio di sabato cinque dicembre, andrà in onda ”Jimmy Grimble”, una pellicola diretta da John Hay nel 2000 che vede protagonista il mondo del calcio. Il film, ambientato nel 1999, narra nell’arco di 106 minuti la vicenda di Jimmy Grimble (Lewis McKenzie), un tredicenne che ha due grandi amori, una ragazzina sua coetanea e il Manchester City. Un amore quello per i Citizens che lo porta ad essere isolato dai suoi coetanei, quasi tutti tifosi del Manchester United, la principale squadra cittadina, tanto da spingerlo a paragonarsi ad un animale in via di estinzione. Il suo amore per il calcio è totale, tanto da trascorrere tutto il tempo in cui non pensa alla ragazza di cui è innamorato in compagnia di un pallone, sognando un giorno di poter indossare la maglia del City e guidarlo alla riscossa contro gli odiati cugini. Il problema è che le nozioni acquisite durante questa lunga frequentazione non vengono poi riversate in campo. Jimmy, infatti, ogni volta che deve esibirsi in pubblico viene colto dalla tipica ansia da prestazione e non riesce quindi a esprimere i suoi ragguardevoli e purtroppo sconosciuti mezzi tecnici, risultato di un lungo addestramento. Un vero e proprio blocco che acuisce sempre di più la sua frustrazione e da cui non sembra assolutamente in grado di uscire. Il ragazzino è inoltre tormentato da un gruppo di coetanei che non esitano a sfogare la propria frustrazione su di lui, costringendolo a cambiare strada ogni volta che li incrocia. Proprio durante una delle sue precipitose fughe, però, Jimmy viene accolto da una anziana signora (Jane Lapotaire), mossa a compassione dalla sua evidente incapacità di difendersi. Quando viene a sapere della sua grande passione per il football, la donna decide quindi di regalargli un paio di scarpini all’apparenza malridotti, i quali possiedono però una particolarità tali da renderli praticamente unici: sono infatti stati calzati nel passato da uno dei giocatori del Manchester City. Se in un primo momento Jimmy sembra abbastanza scettico sul racconto dell’anziana signora, reputandolo evidentemente una semplice fantasia, di fronte all’ennesimo assalto dei bulli si decide comunque ad utilizzarli nel corso di una partita. Una decisione che gli cambia letteralmente la vita, in quanto come d’incanto le sue prestazioni iniziano a lievitare. Tra un dribbling, un colpo di tacco e un tiro di rara potenza, Jimmy riesce infine a mettere in mostra tutto quello che aveva immagazzinato nelle lunghe ore passate in compagnia del suo pallone. Il ragazzino prende rapidamente coscienza dei suoi grandi mezzi e inanella una serie di eccellenti prestazioni che ne fanno in breve il vero e proprio punto di riferimento della squadra in cui gioca. Merito o meno degli scarpini, Jimmy si convince anche psicologicamente di essere un giocatore vero, ovviando in tal modo ai limiti che lo avevano frenato sino a quel momento. La sua leadership all’interno della squadra diventa del tutto evidente e proprio sotto la sua guida il team approda in maniera sorprendente alla finale del Maine Road, il torneo cui la squadra sta partecipando. Proprio il giorno precedente alla gara, però, l’anziana donna che gli aveva regalato gli scarpini muore e Jimmy decide di onorarne la memoria nel corso della gara risolutiva. Nel corso della gara, infine, il ragazzino capisce finalmente che il merito delle sue prestazioni non era degli scarpini, bensì del suo talento finalmente sbocciato. Conduce infine i compagni di squadra alla vittoria del trofeo e con le sue giocate da campioncino in erba spinge i talent scout della squadra del cuore, i Citizens, ad affidargli una maglia nel proprio settore giovanile, dopo aver rifiutato a sorpresa l’offerta fattagli in contemporanea dal Manchester United.