La legge non è uguale per tutti. Questo è il controverso messaggio che “Giustizia Privata“, il film in onda stasera su Rete 4 alle 21.15, vuole trasmettere al suo pubblico. E lo fa senza esclusione di colpi ed entrando a pieno titolo in quel fortunato filone cinematografico inaugurato dalla saga del Giustiziere della Notte, negli anni ’70. Law Abiding Citizen, questo il titolo originale, è un film del 2009 girato da Felix Gary Gray, già regista di numerosi videoclip (tra cui It Was a Good Day di Ice Cube e Come On, di Barry White) e salito alla ribalta negli anni precedenti con l’ottimo Il Negoziatore (1998) e l’adrenalinico The Italian Job (2003). Qui rinverdisce, invece, la tradizione dell’uomo che da normale cittadino ben integrato diviene giustiziere sommario, ambientando la vicenda nella Philadelphia del 1999. Lo spettatore farà immediatamente la conoscenza di Clyde Sheldon (Gerard Butler), ingegnere e consulente del governo, sposato e con una figlia. La loro vita, fino a quel momento assolutamente ordinaria, viene sconvolta una notte in cui due malviventi, successivamente identificati come Clarence Darby (Christian Stolte) e Rupert Ames (Josh Stewart), penetrano in casa e li immobilizzano. Quella che doveva essere una “semplice” rapina finisce però in tragedia quando Darby, sin da subito il più spietato dei due, violenta e uccide la moglie e la figlia sotto gli occhi dello stesso Clyde. I due riescono a essere catturati e identificati grazie alla testimonianza dell’ingegnere, ma al processo le cose non vanno come sperato. Il pubblico ministero Nick Rice (Jamie Foxx), incerto sul possibile esito della causa, stringe un patto con Darby a seguito del quale quest’ultimo confessa alcune colpe minori ma incastra definitivamente il complice Ames, il quale verrà quindi ingiustamente condannato a morte. L’epilogo del processo lascia un segno ancor più profondo nella mente di Clyde, già insospettito dall’aver visto (ma equivocato) una stretta di mano tra Rice e Darby. 10 anni dopo Ames viene giustiziato, ma per errore gli viene iniettata una sostanza sì mortale ma dagli effetti molto più dolorosi di quella normalmente usata a questo scopo. A essere sospettato della sostituzione è l’ormai ex complice Darby, ed è proprio da quel momento che la città di Philadelphia comincerà a conoscere la rabbia e il genio strategico di Clyde Sheldon. Il primo a farne le spese è proprio Darby, in una sequenza molto cruda che lascia pochissimo all’immaginazione dello spettatore, ma è solo la prima fase di un complesso piano di vendetta che comincerà a prendere forma in un crescendo che lo stesso Sheldon definirà “biblico”.
Sarà proprio Rice a schierarsi in prima linea per di capire le sue ragioni, comprendere l’uomo e dunque cercare di fermarlo, anche attraverso il contatto con alcuni suoi colleghi. La pellicola pesca a piene mani da Il Giustiziere della Notte, celebre film del 1974. Ingegnere è il Clyde Sheldon di Giustizia Privata, ingegnere è l’iconico Paul Kersey, nonostante siano state effettuate scelte diverse per ciò che riguarda la “fisicità” degli attori protagonisti. Se nel 1974 la decisione era caduta su Charles Bronson, valido attore ma che non incarnava lo stereotipo dell’eroe muscoloso, Gray strizza l’occhio alla contemporaneità arruolando Gerard Butler, che a buone capacità già mostrate in film come Il Regno del Fuoco e 300 unisce una corporeità più prorompente. Anche in questo Giustizia Privata, peraltro, vengono messe in evidenza entrambe le caratteristiche. Degnissimo partner è Jamie Foxx, già noto al grande pubblico per interpretazioni eccellenti come in Alì, Collateral e Ray (quest’ultimo gli varrà anche un Oscar). Qui si districa altrettanto bene nel ruolo dell’avvocato Nick Rice, più volte in bilico tra l’attenzione estrema al proprio “ruolino di marcia” professionale, e un’etica della quale comunque si mostrerà ben provvisto. Fra Butler e Foxx diventa quasi una gara di bravura, che si snoderà lungo tutto il film esattamente come il rapporto ambiguo, tra amicizia e inimicizia, che si sviluppa fra i due personaggi da loro interpretati. Per appassionati del genere.