Il primo caso affrontato nella puntata del 28 febbraio di “Quarto Grado” è quello legato all’omicidio di Yara Gambirasio. Il pm Letizia Ruggeri ha chiuso le indagini preliminari su Massimo Giuseppe Bossetti, accusato del delitto e detenuto dallo scorso giugno, e dalle intercettazioni ambientali tra Bossetti e sua moglie Marita Comi, raccolte nel corso dei colloqui avvenuti in carcere, emergono i dubbi della donna su suo marito, in particolare sugli spostamenti di quest’ultimo relativi alla sera in cui l’adolescente è scomparsa. L’avvocato difensore di Bossetti, Claudio Salvagni, ha spiegato che il rapporto tra i coniugi non si è incrinato e che la donna continua a credere a suo marito. Marita Comi ha concesso una intervista esclusiva a Giorgio Sturlese Tosi, in cui ha precisato che nella sua posizione è legittimo avere dubbi e porsi delle domande, tuttavia la donna ha precisato di essere convinta che suo marito è estraneo alla vicenda e che a suo carico non ci siano prove inequivocabili ma solo indizi. La donna si è detta pronta a sostenere psicologicamente suo marito nel corso del processo. Intanto una perizia di parte della difesa ha scoperto che le lesioni presenti sul corpo dell’adolescente potrebbero essere state causate da esperti di armi marziali e ciò sarebbe un altro elemento a favore del suo assistito, che non ha nozioni di quel tipo.
Il secondo caso affrontato è legato alla morte di Sarah Scazzi, l’adolescente ritrovata morta in un pozzo nelle campagne di Avetrana. Nel 2013 la zia di Sarah Scazzi, Cosima Serrano, e la cugina Sabrina Misseri sono state condannate all’ergastolo per l’omicidio della quindicenne mentre lo zio Michele Misseri, che inizialmente si era proclamato colpevole e in seguito aveva ritrattato tutto (salvo poi autoaccusarsi nuovamente) è stato condannato a 8 anni di carcere per aver soppresso il cadavere dell’adolescente. A Taranto è in corso il processo d’appello e per la prima volta Cosima Serrano ha deciso di rilasciare dichiarazioni spontanee, in cui ha negato di provare invidia e rancore per Sarah e, in lacrime, ha dichiarato di essere stata condannata in maniera ingiusta dal popolo, così come avvenne con Gesù. La donna ha aggiunto di essere stata aggredita due volte da suo marito, armato di accetta e pietre. I magistrati stanno vagliando alcune intercettazioni in dialetto tra Sabrina e Michele Misseri che secondo la difesa assolverebbero le donne ma secondo l’accusa confermerebbero la loro colpevolezza. Intanto la madre di Sarah Scazzi, Cosima Serrano, ha stigmatizzato le parole di sua sorella, che avrebbe dovuto ammettere le proprie colpe, ricordando che sua figlia è stata uccisa in quella casa.
Il Tribunale del Riesame di Torino ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati di Michele Buoninconti, in carcere con l’accusa di aver ucciso e occultato il cadavere di sua moglie, Elena Ceste, ritenendo l’uomo potenzialmente pericoloso. Secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe ucciso sua moglie per punirla, dopo aver scoperto che la donna aveva ricevuto dei messaggi da un altro uomo, quello della Golf. Gli inquirenti hanno scoperto che Michele Buoninconti, dopo la scomparsa di sua moglie, aveva tentato di instaurare rapporti con altre donne, a confermare la circostanza che l’uomo fosse a conoscenza del fatto che sua moglie non sarebbe più tornata a casa. Non è escluso che l’uomo avesse relazioni extraconiugali antecedenti alla scomparsa di Elena Ceste.
La Cassazione non ha riconosciuto l’aggravante della crudeltà nell’omicidio di Melania Rea e ora la Corte d’Appello, che aveva condannato il marito della vittima a 30 anni di reclusione, dovrà ulteriormente ridurre la pena. Secondo la Cassazione Parolisi ha ucciso sua moglie temendo che la donna potesse rivelare la sua relazione con l’allieva, provocando la sua cacciata dall’esercito, e per poter vivere alla luce del sole la relazione con la soldatessa, come richiesto dalla stessa. Parolisi avrebbe ucciso sua moglie agendo d’impeto e non è escluso che il militare abbia agito assieme ad un’altra persona. Intanto la difesa di Parolisi, che continua a proclamarsi innocente, ha annunciato il ricorso alla Corte di Giustizia europea, rilevando vizi gravi nel processo, e nel caso in cui il ricorso venga accettato sarebbe possibile richiedere la revisione del processo