Nella puntata di “Che fuori che tempo che fa“, il programma condotto da Fabio Fazio su Rai Tre, sarà ospite Arturo Brachetti, il più grande attore trasformista al mondo. Nato a Torino il 13 ottobre del 1957, Brachetti è capace di rappresentare fino a 80 personaggi in soli 100 secondi. Fin da bambino, come confermato dallo stesso attore, la timidezza gli impedisce di salire su un palco se non camuffandosi; con il passare del tempo, il ragazzo trasforma però un punto debole in un punto di forza. Appartenente ad una famiglia fortemente legata alla tradizione torinese, con padre e nonno impiegati alla Fiat, l’infanzia di Arturo non è semplice a causa delle tante prese in giro degli altri bambini, che ne criticano l’aspetto esteriore bruttino. Proprio per distogliere i suoi coetanei dalla loro attività preferita, Arturo si ingegna e mette in scena spettacoli di illusionismo che attirano l’attenzione dei compagni di gioco. L’indole di Arturo, non è però quella di partecipare ai giochi sfrenati che caratterizzano l’infanzia di tanti bambini: le partite a calcio e le lotte non fanno per Brachetti, tant’è che il padre, intravedendo nel figlio un futuro da prete, vista la sua indole mite, decide di mandarlo in seminario. Proprio qui, Arturo diventa Brachetti. All’interno del seminario infatti, Arturo conosce don Silvio Mantelli, un giovane sacerdote con la passione per la prestidigitazione, che svela al ragazzo un magazzino “segreto” all’interno del seminario, dove custodisce trucchi, libri di magia e costumi. E’ qui che nasce il desiderio irrefrenabile di Brachetti di approfondire un mondo per cui sembra essere naturalmente portato. Per il suo formidabile talento, Arturo Brachetti viene ad oggi considerato il Leopoldo Fregoli contemporaneo, un paragone prestigiosissimo se si pensa che Leopoldo Fregoli viene unanimemente riconosciuto come il più grande trasformista della storia.
Il filo diretto che unisce i due artisti, è confermato anche da una particolare coincidenza: Brachetti fece infatti il suo debutto a Parigi esattamente cento anni dopo quello di Fregoli, quasi a volerne raccogliere, inconsapevolmente, l’eredità. Nelle interviste rilasciate finora, la curiosità degli interlocutori di Brachetti, è stata spesso attirata dai segreti che si nascondono dietro il successo delle sue esibizioni. Come è noto, un mago non svela mai i propri trucchi, ma Arturo ha reso noto qualche dettaglio interessante: ad esempio, per trsformarsi da un personaggio all’altro può impiegare da un secondo e mezzo fino ad un massimo di 3 secondi per le situazioni più complicate. Brachetti ha anche rivelato come nonostante sul palco sia visibile unicamente lui, durante gli spettacoli si avvale del contributo di due collaboratori che dietro le quinte lo aiutano nelle trasformazioni, e con i quali ha dichiarato di avere un rapporto “quasi fisico e violento”, viste le gomitate e gli spintoni che spesso si rifilano vicendevolmente. Per un artista abituato a impersonare sempre altri personaggi, il desiderio più grande, come rivelato Brachetti, è ora quello di recitare, magari in un film, nel ruolo di una persona normale, che non vola, non sparisce o non si trasforma come quotidianamente gli capita nei suoi spettacoli. Il duro lavoro e l’allenamento quotidiano gli sono valsi nel 2006 l’inserimento nel “Guinness dei Primati” come trasformista più veloce al mondo. Nell’intervista da Fazio su RaiTre sarà possibile apprezzare la grandezza di un’artista che tutto il mondo ci invidia.