FEDEZ VS LIBERO / Polemica sugli ecoreati. Lui: “auspicano ritorsioni contro di me”
Nuova polemica per Fedez, questa volta attaccato dal quotidiano libero per il suo supporto alla legge sugli ecoreati. Il rapper: “Istigano all’odio, auspicano ritorsioni nei miei confronti”.

Il cantante Fedez torna al centro delle cronache con una nuova polemica. Dall’ultima, quella che aveva visto coinvolti Lorenzo Cherubini e Matteo Salvini, sono passati solo pochi giorni ma il rapper ha già un nuovo nemico. Questa volta si tratta di Libero, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. In un articolo apparso oggi sul giornale Fedez viene infatti attaccato per il suo endorsement alla legge sugli ecoreati, quella appoggiata da Beppe Grillo. La discesa in campo del cantante a favore di tale legge non è affatto piaciuta a Libero, che ha attaccato duramente il rapper in un trafiletto non firmato intitolato “Il fedez stonato”: “Beppe Grillo lo ringrazia, ma chissà se lo ringrazieranno anche quelli che ri- schiano la galera e il posto di lavoro? Immaginiamo che in Basilicata, il nostro Texas, subirà un aumento di arresti e disoccupati. Allora sì che i lucani le canteranno a Fedez”. Quest’ultima frase, in particolare, viene interpretata dall’artista come un’incitazione a ritorsioni contro di lui. Sui social il rapper ha replicato usando parole taglienti e lanciando frecciatine al quotidiano Libero. Su Twitter Fedez chiama in causa il direttore Belpietro: “Libero di oggi auspica ritorsioni nei miei confronti per aver supportato la legge sugli ecoreati. @BelpietroTweet prestami la tua scorta”. Su Facebook, dove il cantante ha disposizione più di 140 caratteri, il concetto viene argomentato meglio e la dose rincarata: “Su Libero di oggi è uscito un “articoLOL” in cui il giornalista (apparentemente anonimo) auspica ritorsioni e minacce nei miei confronti per aver supportato la legge sugli ecoreati. Un giornale che campa da anni con i soldi dei cittadini e i finanziamenti dei partiti dovrebbe astenersi da simili istigazioni all’odio. Ma d’altronde un giornale sotto padrone non sarà mai “Libero”. Questo è quello che succede quando non lecchi il culo ai potenti! Mi fate stare bene”. Al momento il direttore di Libero non ha raccolto le provocazioni lanciate attraverso i social ma una sua risposta o quella dei giornalisti del quotidiano potrebbe trovarsi domani sulle pagine di Libero.
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