Colpo di scena questa sera nella nuova puntata del gioiellino di casa Rhimes, Scandal. La nostra amata Olivia sarà rapita e tutti faranno in modo di salvarla nell’episodio della prossima settimana dal titolo “Dov’è la dama nera?”. Gladiatori in doppio petto, spie e presidente, tutti saranno mobilizzati per aiutare Olivia, ma sarà ancora viva? Fitz scopre che il suo governo è stato danneggiato dal Vice Presidente Andrew Nichols ma prima di fare qualsiasi cosa, il nostro presidente chiede la prova che Olivia sia viva e così riceve un video messaggio in cui la donna legge le richieste di Nichols. Huck visita Elizabeth North per saperne di più del rapimento di Olivia e i suoi metodi non saranno di certo soft…. Chi salverà la nostra dama?
Stasera, venerdì 3 aprile 2015, su Fox Life va in onda un nuovo episodio della quarta stagione di Scandal. Si tratta della decima puntata, intitolata “Run“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco cosa è successo la scorsa settimana: Fitz (Tony Goldwyn) e Jake (Scott Foley) collaborano per trovare Rowan (Joe Morton) ma lui sembra essersi volatilizzato nel nulla. Anche lidea di interrogare Maya (Khandi Alexander) si rivela un buco nellacqua così Olivia (Kerry Washington) chiede di imprigionarla, mentre per quanto riguarda il padre pretende che sia ucciso. Quinn (Katie Lowes) avvisa Olivia che Huck (Guillermo Diaz) ha dovuto uccidere Kubiak e che luomo collaborava con Elizabeth (Portia de Rossi) e Andrew Nichols (Jon Tenney), tra i quali cè una relazione. Mentre le due sono al telefono, Elizabeth arriva da Olivia accusandola di aver coperto Cyrus (Jeff Perry) per la faccenda del virus nel suo cellulare. Quando Olivia le fa intuire che sa della sua relazione con Nichols, Elizabeth rilancia affermando che la vita di Cyrus è più interessante della sua, difatti Olivia fa appena in tempo ad avvisare lamico che già si è diffusa la notizia che in giro ci sono dei suoi scatti bollenti in compagnia di un gigolò.
Tempo pochi istanti e le foto vengono pubblicare online. La diffusione delle foto di Cyrus con Michael (Matthew Del Negro) rischia di diventare lennesimo scandalo sessuale alla Casa Bianca, tanto che David (Joshua Malina) è costretto ad aprire unindagine, tuttavia Fitz è intenzionato a difendere fino allultimo il suo braccio destro. Olivia propone allora di trasformare gli incontri con il gigolò in una relazione ufficiale stipulando un contratto che prevederà il versamento di un milione di dollari per ogni anno di matrimonio trascorso insieme e in cambio Michael si impegnerà a rispettare delle clausole sulla riservatezza, le apparizioni pubbliche e test antidroga. Lidea è di guadagnarsi laffetto dellopinione pubblica americana da sempre disposta a perdonare qualsiasi cosa quando si tratta di storie damore ma, mentre Michael si dichiara ben disposto ad accettare, Cyrus rifiuta perché sente di disonorare la memoria di James. Jake ha appena ricevuto in gran segreto i filmati delle telecamere della sera in cui Rowan è fuggito quando un sicario sopraggiunge alle sue spalle cercando di ucciderlo. Dopo averlo eliminato, Jake trova nella sua tasca una cosiddetta kill card, una carta da gioco con la sua foto che, secondo la procedura di eliminazione del B613, sancisce la sua morte. Informata da Jake, Quinn a sua volta avvisa Charlie (George Newbern) che Rowan sta facendo piazza pulita degli agenti del B613 e poi finisce per baciarlo. In seguito scopre che Charlie ha una kill card con la sua foto ma non ha intenzione di ucciderla, anzi l’uomo si offre di metterle a disposizione i documenti del B613 che aveva fatto sparire lui stesso dal magazzino.
Huck rintraccia gli ultimi spostamenti dei cellulari di Kubiak, Elizabeth e Andrew scoprendo che i tre erano nello studio di Winslow la notte in cui Caitlin è stata uccisa, mentre Quinn s’introduce nello studio per scoprire il codice cliente cui fanno riferimento tutte le fatture e risale alla città di Waco. In seguito, però, capisce che Waco è un acronimo per indicare un’azienda sussidiaria del governo dell’Angola dell’Ovest, di cui Jeremy Winslow gestiva le risorse americane. Intanto Cyrus presenta la sua lettera di dimissioni a Fitz perché pensa che l’unico modo per aiutarlo sia andare via, ma Olivia gli parla ricordandogli che ha lavorato duramente per diventare una delle persone più potenti del mondo e non dovrebbe gettare così la spugna. Alla fine Cyrus si convince e accetta l’idea del matrimonio dichiarando pubblicamente il suo amore per il gigolò, facendo rivivere agli americani il sogno di Pretty Woman. Mentre Jake continua a seguire senza risultati le tracce di Rowan, questi si presenta a casa di Olivia armato di una pistola e ancora una volta prova a farle capire i sacrifici che ha fatto per lei.
I due discutono e Olivia approfitta di una distrazione del padre per afferrare la sua pistola puntandogliela contro ma quando preme il grilletto dall’arma non parte nessun colpo: il padre voleva semplicemente metterla alla prova. Fitz decide di non intervenire in seguito all’attentato ai danni di Nichols annunciando che non invierà le truppe nell’Angola dell’Ovest per non scatenare una guerra ed è un bene perché intanto Quinn, osservando le riprese del giorno dell’esplosione, si accorge che Andrew si mette al riparo come se sapesse già cosa stava per accadere. Quella sera, Olivia invita Jake a cena e gli dice che non ha intenzione di scegliere tra lui e Fitz perché li desidera entrambi. Jake sembra accettare la cosa e la bacia, poi va a prendere una coperta in un’altra stanza ma quando torna Olivia è sparita. Nel frattempo Andrew chiede a Fitz se esista una cosa per la quale sarebbe disposto a tutto, facendogli intuire che ha rapito Olivia e che gliela restituirà solo se dichiarerà guerra all’Angola.
Scandal 4, trama puntata 3 aprile 2015 – Olivia viene rapita da alcuni uomini mascherati e si ritrova reclusa in un palazzo in demolizione insieme a uno scrittore di nome Ian. Quando tenta di fuggire, i rapitori per rappresaglia sparano allo scrittore causandole delle terribili crisi di coscienza. Solo quando riesce a uccidere i suoi rapitori, Olivia scopre che non aveva ragione per sentirsi in colpa.