Ha inventato il ruolo della pin-up, la “ragazza appendino”, perché le foto apparivano inizialmente sui calendari, dunque “appese”. In tempi in cui la televisione muoveva ancora i primissimi passi e i giornali raramente per motivi di censura ospitavano foto di ragazze sexy, i calendari erano il mezzo più popolare per milioni di uomini per tenersi in casa, in negozio e in officina le immagini di giovani procaci e ammiccanti. Bettie Page fu sin da subito la più popolare, diventando in breve un personaggio globale. Originaria di Nashville, laureata, voleva fare la maestra, ma ben presot la sua vita prese ben altre direzioni. Lele fu creato intorno un personaggio misterioso che guardava anche al mondo del fetish e del bondage, dunque trasgressiva al massimo in un’epoca storica dove nessuno osava sfiorare certi temi e dove le foto di nudo potevano portare al carcere. Il successo fu dovuto probabilmente anche al contrasto del personaggio: look prosperoso, foto provocatorie, ma faccina e pettinatura a caschetto da brava ragazza. Improvvisamente sparì dalle scene nel 1958 in seguito al matrimonio. sembra che avesse aderito a una chiesa evangelica e di lei non si seppe più niente, se non qualche notizia relativa al divorzio qualche anno dopo. Mantenne la sua privacy per tutta la vita, morendo nel 2008 a 85 anni. A Bologna dal 29 agosto al 29 settembre una mostra fotografica la ricorderà alla Ono Gallery, dal titolo Bettie Page the original pin up con scatti molti dei quali inediti della collezione di Michael Fornitz.