Il campo profughi di Calais ribattezzato in maniera piuttosto eloquente con il nome di The Jungle, continua ad essere oggetto dell’indignazione da parte di diverse associazioni e non solo per il modo in cui sono costretti a vivere i migranti che sognano una vita migliore in Inghilterra. A tal proposito, il noto artista Bansky aveva dipinto un nuovo murale sul retro dell’ambasciata francese di Londra con protagonista una ragazza ispirata al noto romanzo Les Miserables con le lacrime agli occhi a causa dell’uso dei lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine. Un murale che è stato rimosso prontamente ma che è possibile ammirare in un video del portale di La Repubblica. Clicca qui per vederlo.
Un’opera per denunciare la situazione della Jungle di Calais, subito rimossa. E’ quella dell’artista britannico Bansky realizzata sul retro dell’ambasciata francese a Knightsbridge, a Londra: il murale però è stato subito coperto dalla polizia. Il lavoro dell’artista raffigura una giovane donna in lacrime, probabilmente Cosette, un personaggio de I miserabili di Victor Hugo, con ai piedi una latta di gas lacrimogeno e alle spalle la bandiera francese. Questa è la prima opera interattiva dell’artista: nella parte inferiore del disegno infatti c’è un QR code che avvia sullo smartphone un video con lanci di gas lacrimogeni e pallottole di gomma durante un attacco al campo dei rifugiati a Calais, avvenuto lo scorso 5 gennaio. L’opera critica i tentativi delle autorità francesi di demolire una parte del campo di Calais, una striscia di fango nel Nord della Francia che dove migliaia di migranti attendono di attraversare la Manica e raggiungere così la Gran Bretagna. Della Jungle di Calais si occuperà anche la trasmissione Le Iene in onda questa sera su Italia Uno.
C’è una linea immaginaria che divide la punta d’Europa dal Regno Unito. E’ proprio in quella striscia di fango nel Nord della Francia che da qualche mese è sorta una vera e propria cittadina popolata da migliaia di migranti con il sogno di attraversare la Manica e raggiungere la Gran Bretagna. Ad accendere i riflettori sulla Jungle di Calais sarà la trasmissione di Italia 1, Le Iene, in onda il 26 gennaio. Si tratta di un reportage a cura di Marco Maisano, che per tre giorni ha vissuto nella ‘città parallela’ a stretto contatto con la realtà shock dei migranti. ‘Welcome to the Jungle’: potrebbe essere questo l’ideale cartello di benvenuto da apporre nella periferia di Calais, dove sorge il grande campo profughi ribattezzato non a caso ‘The Jungle’. Secondo le stime sarebbero oltre 4000 i migranti giunti nella ‘Giungla’ da ogni parte del Medio Oriente e che coltivano il sogno di raggiungere il cuore dell’Inghilterra. Ma al desiderio di una vita migliore si contrappone la dura realtà di migliaia di esseri umani che si ingegnano come possono per raggiungere la loro ‘America’. A frenarli, ci sono le dure leggi di un’Inghilterra che li rispedisce in quella stessa striscia di terra nel Nord della Francia, dove ormai si consuma una quotidianità fatta di baracche e tendopoli ma anche di fango e di personali lotte per la libertà. Ogni giorno, centinaia di profughi tentano la fuga scavalcando reti reali ed immaginarie, pronti a pagare fino all’ultimo centesimo dei 10 mila euro che vengono loro richiesti in cambio della tanto agognata traversata. Nella periferia di Calais, lontana dal centro abitato e turistico dove sorge la Jungle, i migranti sono suddivisi per etnie. Qui, in attesa che la loro fuga verso quel piccolo pezzo di libertà abbia inizio, sono sorti negozi, scuole, addirittura chiese e moschee. Nel corso dei mesi è così nata una realtà parallela nella quale si vive di stenti ma soprattutto di attese e di scontri. Quelli tra i migranti e la polizia francese ma anche tra bande di criminali che nel frattempo si sono formate nel cuore della Jungle di Calais.