Il movente che ha spinto Joselito Santander De Guzman ad uccidere la coinquilina Miemban Resle Garcia continua ad essere sconosciuto. L’accusa punta tutto su un sentimento non corrisposto del filippino 51enne, ma l’ipotesi della lite è quella sostenuta dall’imputato. L’omicidio risale al settembre di 4 anni fa, quando Resle perde la vita a Settecamini, in provincia di Roma. Il corpo verrà ritrovato dalle autorità solo molte ore più tardi, ovvero quando Joselito Santander De Guzman avviserà la Polizia della morte della donna. Il caso verrà trattato nella puntata di Un giorno in pretura di questa sera, sabato 29 ottobre 2016, in onda su Rai 3. Il programma si è occupato della vicenda già la settimana scorsa, ma tutto sembra essersi concluso con un nulla di fatto. L’accusa continua a ribadire che l’uomo avrebbe ucciso Miemban Resle Garcia dopo aver cercato di violentarla, mentre l’imputato si dichiara innocente, così come fece al momento del proprio arresto. Molti i risvolti che non appaiono chiari, a partire dalla lite che secondo Joselito Santander Guzman avrebbe dato il via ad un forte scontro con Resle. La donna, infatti, gli aveva manifestato il desiderio di subaffittare una camera del loro appartamento ad una terza persona, per via dell’affitto eccessivamente chiaro. Al rifiuto dell’uomo, secondo Santander, la donna avrebbe impugnato un coltello ed avrebbe cercato di ucciderlo, mostrandosi fortemente aggressiva. A sua volta avrebbe risposto afferrando un’arma bianca e la ferita importante riportata sull’addome, sarebbe stata provocata da Miemban Resle Garcia. Ma qual è la verità? Clicca qui per rivedere la precedente puntata di Un giorno in pretura.