“I cantastorie” è il titolo di un nuovo film che uscirà nelle sale cinematografiche oggi 10 novembre 2016. La pellicola, di genere drammatico – family, è stata diretta dal regista siciliano Gian Paolo Cugno. Gli attori protagonisti sono David Coco e Tiziana Lodato, entrambi nati a Catania. Da sottolineare la presenza nel film della giovanissima Maria Teresa Esposito che si trova a recitare per la prima volta, interpretando magnificamente il ruolo della figlia del personaggio principale della storia. Il film, prodotto e distribuito dalla Project i Productions, dura un’ora e quindici minuti.
Angelo (David Coco) è un piccolo imprenditore che svolge la sua attività a Roma. E’ sposato con Anna (Tiziana Lodato), un avvocato molto ambizioso, e ha una figlia, Maria Teresa. Purtroppo la crisi del momento colpisce pesantemente l’imprenditore che è costretto a chiudere l’attività. Per andare avanti, Angelo accetta di lavorare come manovale per conto di un ex-operaio della sua ditta. Quando la moglie decide di lasciarlo, Angelo ritorna nel suo paese in Sicilia; la bambina, che è molto legata al padre, sceglie di stare con lui. Per Maria Teresa e suo padre comincia una vita nuova, le difficoltà sono tante ma accade un fatto che determinerà una svolta decisiva nella vita di Angelo. Un giorno incontra un vecchio cantastorie che va in giro con un furgone, si tratta di Giovanni Virgadavola, un contadino nato e vissuto a Vittoria, un paesino della provincia di Ragusa. L’arte di raccontare le storie di nobili e le gesta di prodi cavalieri è una tradizione che si tramanda da secoli; Angelo e Maria Teresa restano piacevolmente colpiti dall’innata capacità di narrazione di Virgadavola, la bambina ne resta letteralmente incantata. Dopo aver parlato a lungo con il vecchio cantastorie, Angelo decide di seguire le sue orme e di lanciarsi in questa nuova avventura. Spinto dalla figlia che mostra un entusiasmo contagioso, Angelo affronta un futuro tutto nuovo, per niente certo sui risultati che potrebbe ottenere. Comincia a girare per le piazze dei principali paesi siciliani e da sebito Angelo si rende conto che il cantastorie non è un mestiere ma una forma di creatività che regala emozione e trasmette messaggi educativi e di cultura. Nella sua nuova veste di narratore, Angelo ritrova la sua dignità.