Fabio Volo nel suo “untraditional amarcord” incontra stavolta Francesco Renga nella “sua” Brescia. Il ritorno alle origini, per “staccare” dal magma dei network che continuano a rifiutare la serie TV di Volo, fa scontrare l’autore con le pieghe frustranti della realtà. A casa, sua madre è sempre più vicina alla sua ex fidanzata (Paola Iezzi); la zia, poi, vuole 30.000 euro per un ciclo di chemio a cui (scopre un allibito Fabio) non deve sottoporsi lei ma il gatto. Nella puntata, il tema predominante è il contrasto tra città e provincia, dove la seconda non si dimostra più genuina e meno frustrante della prima. Tra la sequela di delusioni con amici, familiari e conoscenti, Volo riesce a trovare un momento autentico: il ritrovo con Francesco Renga e un malinconico rimettere in scena i vecchi tempi. Quelli che ormai sembrano definitivamente svaniti da una Brescia che Volo ha abbandonato ben presto e Renga non si sogna di lasciare.
Nell’episodio di “Untraditional” ambientato a Brescia, Fabio Volo ritrova Francesco Renga seduto al tavolino di un bar. Il mood è in chiave amarcord e i due rievocano i momenti favolosi del passato, quelli quando la droga dava adrenalina e si passava da una festa all’altra. Ora entrambi sono famosi, ma rimpiangono la spensieratezza e la verità di quei tempi. È così che i due amici decidono di lanciarsi in un momento nostalgico: correre per i viottoli della vecchia Brescia, suonare i campanelli e scappare. Sui titoli di coda un convinto Ettore, bancario e vecchio amico di Volo, si presenta a Fazio per un’audizone come imitatore. Il mockumentary non decolla nemmeno dopo essere entrato nel vivo dell’arco delle puntate. Fabio Volo insegue disperatamente la filosofia (spicciola?) ma senza afferrarla; i tempi comici non riescono a rendere un ritmo adeguato. L’esperimento, per il momento, non sembra riuscito.