CHRISTUS/ Arte e cinema insieme da 100 anni per raccontare la vita di Gesù

- Gianni Foresti

Nel 1916 un kolossal del cinema italiano ha raccontato la vita di Gesù in un modo originale e fedele alle Sacre Scritture. Un film muto per tutti, spiega GIANNI FORESTI

Christus_Film_R439 Una scena del film

Visitando la basilica di Nazareth mi ha colpito la scritta “Verbum Caro Hic Factum Est”, dove il “Qui” sta per affermare il luogo in cui è stato concepito Gesù. A Betlemme si entra da una piccola porta della basilica  e si visita il luogo dove Gesù è nato. Bene, questi sono due luoghi dove sembra che le pietre parlino e raccontino ciò che duemila anni or sono è accaduto.

Cento anni fa, nel 1916 arrivò il film sulla vita di Gesù con la regia di Giulio Antamoro, Christus. Da poco meno di vent’anni era nata la cinematografia è già erano stati fatti passi da giganti. Parliamo di film muti con didascalie bianche su fondo nero incorniciato. Il sonoro arrivò una decina d’anni dopo, perciò quando il film veniva proiettato un’orchestra suonava la base musicale dal vivo. Questo film ho avuto l’occasione di conoscerlo nel laboratorio di restauro della Cineteca di Bologna a cui si rivolgono registi come Scorsese e Tarantino. Un’eccellenza tutta italiana.

Il film (che si trova facilmente su youtube) narra la vita di Gesù, dall’annuncio dell’angelo, cioè da quando “Il Verbo si è fatto carne”, alla sua Ascensione al Padre. La produzione fu un kolossal girata in Egitto con 2000 comparse. Le carovane dei tre Re Magi sono immense, con uomini, cammelli e cavalli in scene totali in cui si vede il deserto e la moltitudine dei pellegrini. 

La durata delle scene è sempre lunga con cinepresa fissa e chiaramente senza zoomate. Pochissimi i controcampi e i primi piani. Perlopiù le inquadrature su soggetti e personaggi sono figure intere e piani americani. Ma questa era la tecnica di allora dovuta ai mezzi tecnici esistenti. Le ricostruzioni scenografiche e i costumi furono grandiose e dettagliate.

Le riprese iniziarono nel 1914, e il film fu proiettato per la prima volta nel 1916. Le scene della nascita  di Gesù, dell’annuncio ai pastori e della devozione al nascituro furono girate in Italia perché quelle egiziane risultarono rovinate in fase di montaggio. Perciò si nota che il paesaggio intorno alla capanna non è certamente desertico, anzi di sfondo, come vegetazione, vi sono dei cipressi.

Oltre alle scene di massa, Christus utilizzò i primi effetti speciali come le visioni di altre scene o di sogni inserite in truppa al protagonista della pellicola. Essendo un film muto, ciò che era importante era la gestualità degli attori e le loro espressioni per far immedesimare il pubblico nell’umanità degli attori e nei loro sentimenti. Il film non ebbe successo tra i critici, ma lo ebbe nel pubblico mondiale, in Francia restò in cartellone in alcune sale per un anno di fila, mentre in Italia divenne la prima proiezione per tutte le parrocchie italiane.

Parliamo ora del film. Dopo 100 anni è sempre un buon film che ripercorre tutta la vita di Gesù con semplicità ed essenzialità, ma con una fedeltà impressionante alle Sacre Scritture. Lo scopo era proprio questo. È un film per tutti che possono vedere anche i bambini con i genitori, perché chiaramente non abituati ai film muti e statitici. Potrebbe anche essere un corso visivo di catechismo.

L’idea di dividere in capitoli, Misteri, la vita di Gesù è di una facilità estrema di comprensione e innovativo è presentare ciascun capitolo con un quadro vivente: l’Annunciazione del Beato Angelico, la Natività del Correggio, il Battesimo del Perugino, la Trasfigurazione di Raffaello, l’Ultima cena di Leonardo, la Crocifissione di Mantegna, la Pietà del Michelangelo, La Deposizione di Rembrandt.

Come duemila anni or sono, come cento anni fa, la nascita di Gesù è sempre la novità e la speranza attuale. Buon Natale.





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