La pellicola in onda oggi su Rete 4 alle 16:35 è un film del 1974, diretto da Romolo Guerrieri: Salvo D’Acquisto è di genere drammatico. Il soggetto e la sceneggiatura sono opera del celebre scrittore Giuseppe Berto. La fotografia è di Aldo Giordani, il montaggio di Antonio Siciliano e le musiche di Carlo Rustichelli. La pellicola è stata prodotta da Luigi Rovere e distribuita in Italia da Cineriz. Gli interpreti principali sono Massimo Ranieri, Enrico Maria Salerno, Massimo Serato, Isa Danieli, Ivan Rassimov, Giustino Durano, Lina Polito, Mario Colli e Andreina Paul. Al vice-brigadiere Salvo D’Acquisto è stata assegnata postuma la medaglia d’oro al valor militare.
Il film, uscito nel 1975 in concomitanza del trentennale della Liberazione dal nazifascismo, narra la vicenda umana, storica e del sacrificio del vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto (1920-1943) che offrì la sua vita alle truppe tedesche per salvare dalla fucilazione un gruppo di civili innocenti. Il regista Romolo Guerrieri scelse il cantante e attore Massimo Ranieri per interpretare l’eroe in divisa. D’Aquisto, nato a Napoli, si arruolò a 19 anni nell’Arma dei Carabinieri nel 1939. Con l’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale (1940) si distinse sul fronte libico, dove rimase ferito ad una gamba. Dopo aver contratto la malaria rientrò in Italia nel 1942 e frequentò la Scuola Allievi Sottufficiali dei Carabinieri di Firenze. Uscito dal corso con il grando di vice-brigadiere fu assegnato presso la caserma dei Carabinieri di Torrimpietra a pochi chilometri a nord di Roma. Qui avvenne il famoso e tragico episodio che cambiò per sempre il destino della sua vita. Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 da parte del Maresciallo Badoglio, le truppe tedesche si stabilirono in alcune caserme usate dalla Guardia di Finanza nella zona che era sotto il comando di Salvo D’Aquisto. Durante un rastrellamento dei militari nazisti che avevano individuato alcune scatole di munizioni dei partigiani, i tedeschi furono colpito dalla deflagrazione di una bomba a mano. Due militari nazisti rimasero uccisi e altri furono gravemente feriti dall’esplosione dovuta in realtà alla loro imperizia nel maneggiare le bombe. Gli ufficiali tedeschi, pensando che fosse un attentato dei partigiani, intimarono a Salvo D’Acquisto di trovare immediatamente i colpevoli o avrebbero fucilato 22 civili. Il vice-brigadiere tentò disperatamente di convincere gli ufficiali tedeschi che si era trattato di un incidente e non di un atto di guerra contro di loro. Le SS furono irremovibili e durante un rastrellamento prelevarono 22 civili da fucilare al più presto. Salvo D’Acquisto fu duramente interrogato ma ribadì che i due militari tedeschi erano morti per l’esplosione accidentale dell’ordigno. I civili furono costretti a scavare le fosse prima dell’esecuzione che si doveva svolgere in località Torre di Palidoro. Quando fu chiaro a Salvo d’Acquisto che i 22 civili sarebbe stati massacri, comunicò alle SS che poteva fucilare lui al posto degli innocenti. Il vice-brigadiere fu passato per le armi dalle SS quando non aveva compiuto ancora i 23 anni. I ventidue ostaggi fuggirono per le campagne. Il film si chiude con la drammatica scena della fucilazione del giovane ed eroico carabiniere.