ACCUSED 2 / Anticipazioni puntata 12 maggio 2016: qual è la storia di Chloé?

- La Redazione

Accused 2, anticipazioni di giovedì 12 maggio 2016, in prima Tv su Fox Crime. Chloé scopre che il capo l'ha sfruttata per sedurre una potenziale cliente e decide di fargli causa. 

fox_crime_logo_R439 Accused, in onda su Fox Crime

Nella prima serata di oggi, giovedì 12 maggio 2016, Fox Crime trasmetterà un nuovo episodio della serie francese Accused 2, in prima Tv assoluta. La puntata che andrà in onda è la quinta, dal titolo “La storia di Chloé“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: Jean Bordenave (Thierry Godard) lavora come autista dell’anziana Colette Chenaux (Edith Scob) e diventa presto una specie di tuttofare, sistemando anche il giardino della sua villa. La relazione con la moglie Natalie (Marilou Berry) invece non va così bene, anche per via del tempo che Yohan dedica al lavoro. Un giorno, Colette scopre che Jeann ha un forte talento per la pittura e visto che lo insegnava un tempo, si offre per fargli riprendere la passione di un tempo. Trascorrono così tante ore insieme in modo spensierato, fra chiacchiere, pittura, risate. Natalie è sempre più nervosa perché Jean dedica più tempo a sistemare la casa di Colette rispetto alla loro. Quando scopre che la donna gli sta insegnando a dipingere, inizia a sollevare delle proteste. Nel presente, la giudice chiede a Jean quando esattamente Colette avesse iniziato a prestargli dei soldi. Nel passato, Colette mostra a Jean il suo vecchio laboratorio ed un giorno esprime il desiderio che diventi suo. Gli offre anche i soldi necessari per comprare alla moglie ciò che desidera e manifesta il desiderio di ballare con lui. Dato che Colette ha qualche difficoltà motoria, Jean la invita a fare qualche prova in acqua, approfittando della piscina in cui lavora un amico istruttore. Così, immersi nell’acqua a condividere passioni ed emozioni, l’amicizia si trasforma in qualcosa di più. Natalie lo aspetta alzata tutta la notte, ma al suo arrivo, Jean le riferisce che presto rifaranno tutta la casa. Tempo dopo, Adrien, il figlio di Colette, nota che la madre dà a Jean più soldi di quanto dovrebbe ed insinua che la stia sfruttando. Colette invece gli riferisce di essere felice e gli chiede di lasciarla libera, facendogli capire che come donna ha bisogno di qualcosa che non tiene in considerazione. Una notte, Colette porta Jean in una casa d’aste, ma un ladro si introduce nella villa. Nel giardino vengono ritrovate le chiavi di casa di Jean ed a quel punto capisce che è stato il cognato ad entrare. Trascorre la notte con Colette, dopo averle ammesso di amarla. Furioso, picchia il cognato sul volto, ma la moglie inizia a capire che fra Jean e Colette c’è di più di un semplice rapporto di lavoro. Il giorno dopo, Natalie fa dei prelievi a Colette e le dice apertamente che quando morirà, sarà lei a passare molti anni con il marito. Alla sera però ritorna alla villa ed informa Jean di aver scoperto che Colette ha una malattia terminale. Quella notte, Colette chiede a Jean di aiutarla perché non vuole spegnersi lentamente, ma rimanere libera fino alla fine. Nel presente, il figlio di Colette accusa Jean di aver istigato la madre ad uccidersi per ereditarne i soldi. Jean stringe invece fra le mani la lettera che Colette aveva scritto prima di morire con cui lo scagionava da qualsiasi colpa, ma non la consegna ed il giudice lo condanna ad un anno di reclusione per circonvenzione di incapace.

Chloé vive una relazione d’amore con Nina, ma una sera cena con Elisabeth Caussier, una cliente con cui il suo capo, Yohan, spera di firmare un importante contratto. Durante la serata, Yohan lascia le due donne da sole e dopo un paio di bicchieri, Elisabeth bacia Chloé. Il giorno successivo, il capo la informa che hanno perso la possibilità di chiudere l’affare e cerca di capire che cosa è successo dato che aveva fatto di tutto perché andasse in porto. Chloé è stordita perché capisce che Yohan l’ha sfruttata per via del proprio orientamento sessuale e decide di citarlo in giudizio. Tuttavia, non ha alcuna prova che dimostri quanto crede.





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