C’è grande attesa a I migliori anni, lo show condotto da Carlo Conti, per i Dik Dik, un pezzo di storia della musica leggera italiana, legato in particolare al periodo a cavallo degli anni ’60, quando diedero vita a una manciata di brani considerati dei veri e propri evergreen. Il gruppo si è formato nel 1965, con il nome di Dreamers, poi mutato in Squali. Grazie a una lettera di segnalazione del futuro papa Paolo VI, avuta grazie all’aiuto del fratello di uno dei componenti del nucleo, ottennero un contratto con la Ricordi, per poi mutare il nome in quello definitivo, derivante da un’antilope africana. Dopo l’esordio con “1-2-3”, un pezzo di Len Berry, il grande successo è arrivato nel 1966, quando hanno inciso “Sognando California”, la cover italiana di un celebre pezzo dei Mama’s and Papas, “California dreamin’”. Un successo incredibile, secondo nella Hit Parade soltanto alla celebre “Strangers in the night” di Frank Sinatra, tale da renderli popolarissimi.Subito replicato nel corso dell’anno successivo da “Senza luce”, cover stavolta di un altro famoso brano dei Procol Harum,” A whiter shade of pale”. Il 1968 è invece l’anno di “Il vento” e “Il primo giorno di primavera”, capaci di vendere centinaia di migliaia di copie e confermarne lo straordinario successo. Diventato ancora più massiccio nell’anno successivo, quando i Dik Dik hanno inciso “Io mi fermo qui”, presentato al Festival di Sanremo, e “L’isola di Wight”, il loro pezzo simbolo.
Anche l’inizio del decennio successivo li ha visti sugli scudi grazie in particolare a “Vendo casa” (1971), “Io mi fermo qui” (1972) e “Viaggio di un poeta” (stesso anno). Negli anni successivi, però, il progressivo mutamento delle atmosfere e dei gusti del pubblico, e il rimaneggiamento del nucleo originario hanno spinto sempre più ai margini il gruppo. Soltanto con il ritorno a buona parte del nucleo originario (formato da Giancarlo Sbriziolo, Pietro Montalbetti e Erminio Salvaderi, oltre che dal batterista Sergio Panno e dal tastierista Mario Totaro, non più rientrati), i Dik Dik sono tornati al successo, grazie al revival in atto a metà degli anni ’80, quando i loro pezzi sono tornati in auge anche grazie a trasmissioni come Una rotonda sul mare. Da quel momento non hanno mai smesso di riproporre i loro cavalli di battaglia, per la gioia di coloro che ne hanno vissuto l’epopea degli anni ’60 e per i più giovani che li hanno apprezzati a posteriori.