Anche Artù sarà sul palco del Coca Cola Summer Festival 2016 per la seconda serata da Piazza del Popolo. Il giovane artista ha voluto raccontare a tutti i suoi fan l’evento che verrà messo in onda stasera da Canale 5 e che è andato in scena alla fine del mese di giugno scorso. Pubblicando quella che è una foto che riprende un monitor che vede Artù sul palco con ”Roma D’Estate” il ragazzo commenta: “Stasera su Canale 5 al Coca-Cola Summer Festival dalle ore 21.10! #romadestate“, clicca qui per la foto e per i commenti dei follower.
Il Coca Cola Summer Festival 2016, in onda questa sera, 11 luglio su Canale 5, vedrà salire sul palcoscenico le più grandi voci della musica italiana e internazionale, alle quali si alterneranno sei giovani talenti. Tra questi c’è il giovane cantante Artù.
Artù, all’anagrafe Alessio Dari, è un giovane cantautore romano che ha iniziato a scrivere musica all’età di 14 anni ed è stato paragonato a Rino Gaetano per la semplicità e l’ironia con cui racconta la vita nelle sue canzoni. Artù, che ha studiato chitarra alla Bela Bartok con Alberto Quartana, si distingue sulla scena per i testi fluidi e per il sound un po’ rude. Ha pubblicato da due settimane il secondo album Tutto passa in collaborazione con la Sony e proporrà, in quest’importante vetrina, il singolo Roma d’estate, una canzone d’amore dedicata alla sua Roma e ai suoi lati più nascosti e sfuggenti. Il brano è stato anticipato dall’uscita del video omonimo, velato di malinconia, scritto e diretto da Giacomo Triglia. Come rivelato dal giovane cantautore, Roma d’estate è una canzone d’amore dedicata alla sua città, ma proprio come tutti i grandi amori, anche quello che prova per la sua Roma è tale da far soffrire. “Prima ti fa godere, ti fa innamorare, ti ammalia con la sua bellezza e la sua santità, poi ti lascia, ti abbandona a te stesso” ha raccontato Artù in un’intervista rilasciata a Sorrisi. “È come se sapesse di essere inarrivabile. È una città che non vuole padroni, nonostante tutti si sentano legittimati ad usarla, a sfruttarla e a saccheggiarla. Ma lei ne è consapevole e, quando la sera scende e il sole, l’acqua e il Tevere diventano rossi, se la ride perché sa già come andrà a finire.”. Artù non è nuovo ai grandi palchi. Prima di approdare al Coca Cola Summer Festival, è stato tra i finalisti di Musicultura grazie alla sua personalità fuori dagli schemi e al suo talento. Capace di contraddistinguersi per la sua sincerità schietta, che arriva dritta al cuore senza essere mai banale, Artù mostra un’indole senza filtri e non si fa problemi ad usare la rabbia più forte per esporsi e per raccontare un mondo che, anche se non gli piace, non riesce a non amare, chiudendo ogni amara riflessione con una buona dose di speranza, perché alla fine tutto passa. Il nuovo album, intriso di malinconia e di rimpianti, presenta a tratti anche dei momenti di rabbia intensa. “Per me la rabbia è un sentimento importante per sopportare la vita, ma se la porti dentro di te, ti impedisce di amare.”. Alla domanda perché abbia scelto di chiamarsi Artù, Alessio Dari ha preferito non rispondere, perché lo pseudonimo è nato in una serie di circostanze molto intime. “Ho deciso di usare un nome d’arte al posto del nome vero perché avevo paura di “sbagliare”, ha ammesso. La famiglia, la scuola e le imposizioni troppo autoritarie “gli stanno strette”. Il suo desiderio di fuggire da una realtà non sempre all’altezza della sua fervida immaginazione lo hanno spinto a rifugiarsi nella scrittura, che lo tiene sospeso in un mondo onirico abitato da personaggi molto curiosi.