Nel film Marina, in onda oggi nel pomeriggio di Rai 3, fa una breve apparizione anche il vero Rocco Granata che interpreta un venditore di strumenti musicali. Il regista ha dichiarato di aver realizzato il film in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita della canzone Marina e di aver incontrato più volte il cantante per mantenere il film più veritiero possibile. La pellicola non è esente da qualche piccolo errore, come riportato dal sito specializzato imdb.com: ci sono infatti diverse scene in cui Matteo Simoni si trova a dover suonare. È chiaro che non è capace, perché nessuno dei tasti che schiaccia corrisponde al suono che effettivamente si sente nel film.
Nella sua programmazione pomeridiana Rai 3 oggi giovedì 28 luglio alle ore 15.50 propone Marina, il film ispirato alla vita del cantante Rocco Granata. La pellicola di genere biografico è stata realizzata nel 2013 dal regista d’origine belga Stijn Coninx. Gli attori protagonisti sono: Luigi Lo Cascio, Matteo Simoni, Donatella Finocchiaro, Cristian Campagna, Evelien Bosmans, Marte Bodmasns, Warre Borgmans, Vincent Grass, Jelle Florizoone, Federican Marinò, Maité Redal e Chris van den Durpel. Il film è una produzione italo – belga e dura in tutto 120 minuti: andiamo a vedere la trama più nel dettaglio.
Il film racconta della prima parte della vita di Rocco Granata dall’infanzia alla prima adolescenza, fino alla scoperta della musica e alla passione nei confronti del lavoro che lo farà conoscere in tutto il mondo. La storia inizia negli anni ’50, quando la famiglia Granata – originaria di un piccolo paese in provincia – di Cosenza, si trasferisce a Waterschei, in Belgio. Il padre Salvatore inizia a lavorare nella miniera di carbone mentre il figlio Rocco, piccolo e spaesato, frequenta la scuola. Il giovane deve fare i conti con la discriminazione della sua condizione di emigrato e le difficoltà legate a una lingua che non conosce. A scuola è spesso deriso e non riesce a integrarsi nella piccola comunità. L’isola felice di Rocco è la sua casa dove riceve sempre una parola di conforto da parte della madre, il padre, invece, è un uomo d’altri tempi. Salvatore Granata crede nel sacrificio e nel lavoro un giorno vuole tornare nella sua terra natia e spera che il figlio conservi questo sogno e si dedichi prima alla scuola e poi al lavoro. Rocco, all’età di dieci anni, ha tra le mani la sua prima fisarmonica ed è amore a prima vista. Nell’adolescenza, tra lavori saltuari come garzone della drogheria o meccanico, riesce a mettere insieme un gruppo musicale. Lo scontro con il padre è inevitabile, l’uomo non vuole che il figlio viva di sogni e chimere come la musica e lo obbliga a seguirlo in miniera. Rocco però non si arrende e la sera lavora come musicista nei club, dove propone sue canzoni arrangiate in italiano. Tra amori di gioventù, difficoltà economiche e tanto impegno nella musica il ragazzo arriverà un giorno a comporre Marina, la canzone che lo consacrerà come star prima in Belgio e poi in tutta Europa. Il motivetto sulla bella ragazza mora sarà il grande tormentone del 1959. Rocco Granata diventa una star internazionale e inizia la sua lunga carriera che lo porterà anche a New York al Carnegie Hall. Nel finale si sarà anche una sorta di riappacificazione con il padre, cui Rocco riconoscerà i sacrifici e l’impegno senza il quale non sarebbe potuto diventare un musicista.