Si conclude, a ridosso di agosto, Matrimoni e altre follie, la fiction “cocomero” (l’equivalente seriale e afoso del cinepanettone invernale) targata Mediaset. Le carte sembravano promettenti a partire dal cast: Nancy Brilli e Massimo Ghini, ex coniugi nella vita e futuri sposi nella finzione; Chiara Francini e il proprio istrionismo; la promessa Giulio Maria Berruti e i “giovani” Marianna De Martino, Josafat Vagni e Mihaela Dorlan. Il mood era dichiaratamente light: matrimoni, follie, leggerezze spumeggianti, tipiche dei mesi estivi. Nessuno ha voglia di fare troppo sul serio a luglio ma, purtroppo per gli sceneggiatori della fiction, anche per far ridere (o sorridere) non deve mai mancare la professionalità. Matrimoni e altre follie si rivela una sequela di non piacevoli déja vu: temi, trame, toni appaiono triti, ritriti, rimasticati, triturati e terribilmente “caserecci”. C’è un tono da soap di basso livello che intacca tutto, dalle luci ai dialoghi.
Le trame non lineari e non prive di buchi di sceneggiatura coniugano il banale all’inverosimile. Rimane qualcosa da salvare in questa pallida saga estiva? Un gruppetto di attori consolidati affiancati da qualche volto promettente (Mihaela Dorlan, Cristiano Caccamo) e una certa perplessità di fondo. Il finale atteso si è rivelato un “Se scappi ti sposo” con riserva, perché Ivan riesce a riconquistare la quasi-moglie e anche l’opposizione dei due ex mariti che alzano la mano, “seminata” nel teaser come promesso e presunto colpo di scena, si risolve nel nulla più assoluto: si trattava di uno scherzo. Ivan e Luisella sono pronti a sposarsi nella rilassatezza generale mentre le altre coppie, guardandoli, pensano alle proprie nozze e la sfortunata Giusy prende il bouquet, forse per inaugurare una seconda serie romantica. Un finale che più zuccheroso non si poteva confezionare, ma l’impressione è che tutta questa melassa giri a vuoto, senza una struttura narrativa solida, originale e neanche vagamente creativa. C’è davvero da sperare in una seconda stagione?