GIORGIO ARMANI TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
“Voglio rassicurare tutti che ci sono sempre e ci sarò”: passato, presente e futuro di quel vero e proprio impero della moda che ha saputo costruire nel corso di una cinquantennale carriera e che l’ha portato ad essere, secondo i dati forniti da Forbes, uno tra i dieci uomini più facoltosi d’Italia e prossimo anche alla Top 100 mondiale, grazie a una ricchezza personale stimata sull’ordine di alcuni miliardi di euro. Nella lunga intervista concessa di recente alle pagine economiche del Corriere della Sera, l’83enne stilista piacentino Giorgio Armani si racconta, parlando non solamente di cosa ne sarà del suo gruppo ma anche dei prossimi progetti che un uomo della sua età ha ancora voglia di perseguire. Infatti, solamente adesso uno dei nomi più influenti nel mondo della moda ha deciso di svelare come è arrivato all’idea di creare la Fondazione che dovrebbe dare continuità alla sua imprese anche negli anni a venire, rompendo un lungo silenzio e parlandone per la prima volta con la stampa nostrana.
IL RUOLO DELLA NUOVA FONDAZIONE
Nel corso dell’intervista allo storico quotidiano milanese, Giorgio Armani ha parlato in termini quasi malinconici del futuro, sottolineando al Corriere della Sera che alcune delle importanti decisioni strategiche prese in merito al futuro del suo gruppo non riuscirà a vederle, dato che “un conto è essere una persona in là con gli anni, un altro è avere sulle spalle la vita di 8 mila famiglie”. A proposito della Fondazione da poco creata e alla quale ha trasferito per adesso lo 0,1% della Giorgio Armani Spa, ha spiegato che avrà il doppio scopo di garantire l’equilibrio dell’intero gruppo ma anche di raccoglier capitali a scopo benefico: “Voglio stimolare i miei eredi a restare in armonia ed evitare che ciò che ho creato non venga spezzettato” ha confessato l’83enne piacentino, ribandendo che la Fondazione sarà l’ago della bilancia per garantire che non vi siano dissidi. Riguardo invece alla domanda se questa scelta metterà la parola fine a qualsiasi speculazione circa una possibile vendita del suo impero, lo stilista si limita solo ad affermare che sono stati previsti dei meccanismi per cui i vari eredi potranno al massimo liquidare la propria quota e cederla alla Fondazione stessa.
LE NUOVE LINEE GUIDA DELLA “MAISON”
Nel corso di quella che è stata una sorta di lunga chiacchierata che il Corriere della Sera ha organizzato con uno degli italiani più influenti nel mondo, Giorgio Armani ha anche rintuzzato le critiche secondo le quali il 2016 sarebbe stato un anno di crisi, con una riduzione dei ricavi del 5%: “Si tratta di una scelta pilotata in realtà: se un’azienda che ha 880 milioni in cassa e ne avrà un miliardo a fine anno è una azienda in crisi…” sottolinea ironicamente il diretto interessato mentre, passando a parlare dell’ambito più prettamente creativo del suo prestigioso brand, Armani spiega il motivo per cui sono state incorporate le linee Armani Collezioni e Armani Jeans all’interno di Emporio: “Ci troviamo in un momento di grande confusione sul mercato” ha affermato, aggiungendo che la nuova linea guida sarà quella di semplificare l’offerta per dare “maggior chiarezza ai clienti e, in un certo senso, abbiamo voluto fare anche autocritica”. Infine, anche una battuta su alcune delle ambizioni future: “Sì, è vero, siamo degli specialisti dell’abbigliamento” risponde a precisa domanda ma rivela che l’ambizione del marchio Giorgio Armani è quella di diventare anche “un buon accessorista, ed è su questo punto che stiamo lavorando…”.