In tanti hanno raccontato Marilyn Monroe, eppure restano sfumature e aneddoti della vita dell’attrice che continuano a far discutere e che possono rappresentare degli spunti per analizzare lo scandalo che ha travolto il cinema internazionale. Prima di diventare la grande diva che conosciamo, aveva infatti dato il suo corpo a molti uomini. Lo ha fatto anche dopo, ma diversamente. A raccontarlo è Cristina Comencini: la regista ha acceso i riflettori su quella parte della vita di Marilyn Monroe in cui era semplicemente Norma Jean per spiegare che nulla è cambiato da Hollywood sin da allora. Dare il proprio corpo «era il prezzo obbligato per entrare in un’agenzia o in una casa di produzione». Lo stesso David Lynch in Mulholland Drive aveva raccontato a suo modo la vita di un’aspirante attrice a Hollywood. «Lei posava per i fotografi, a volte ci andava a letto, ma risparmiava per i corsi di recitazione. Marilyn ha sempre voluto migliorarsi: voleva leggere, imparare a recitare, a vestirsi, a scrivere, a parlare in pubblico. Aveva un’idea precisa del traguardo e una volontà di ferro», racconta Cristina Comencini per la Repubblica.
CRISTINA COMENCINI: MARILYN PER SPIEGARE COME STA CAMBIANDO IL CINEMA
Lo sguardo di Marilyn Monroe in tutti i suoi film, a prescindere dalla sua parte e dalla storia raccontata, riflette la profondità delle esperienze che ha vissuto, la furbizia di chi è riuscito a superare le difficoltà, la tristezza di una bambina tradita e la sensualità di chi ha conosciuto il desiderio degli uomini potenti. «Se fosse ancora viva, oggi, la donna più sognata e amata dagli uomini, racconterebbe il prezzo pagato per i suoi inizi, per la sua carriera e per il successo e farebbe vergognare gli uomini che hanno approfittato di lei, compreso il presidente del suo Paese, lei che a tutti i costi voleva diventare la grande attrice che è stata», scrive Cristina Comencini sulle colonne della Repubblica. Oggi lo scambio tra potere e corpo delle donne appare indecente, anormale, ma il mondo è così da sempre. Gli uomini ora vengono messi sul banco degli imputati per aver usato il loro potere, quando prima erano tantissimi a farlo, e tante giovani donne non li hanno denunciati perché quella sembrava la strada obbligata per lavorare. Quel meccanismo che sembrava eterno fortunatamente si è incrinato «per il coraggio delle donne che hanno raccontato». Cambiare le cose non sarà semplice e non sarà possibile farlo in poco tempo, perché – sostiene la regista Cristina Comencini – «la sessualità degli esseri umani ha origini ancestrali e si evolve lentamente, ma nelle coscienze di tutti qualcosa è cambiato per sempre».