«Ci siete mancati tanto». Esordisce così Fabio Fazio nell’anteprima di Che tempo che fa, subito prima di rendere giusto omaggio a Enzo Biagi. Lo fa a suo modo, azzardando un’imitazione. «”Le parole sono importantissime, per chi fa il nostro mestiere”», cita il conduttore. Poi saluta il collega Fabrizio Frizzi: l’applauso è dovuto. Ci pensa Luciana Littizzetto a stemperare l’atmosfera, col suo azzeccatissimo travestimento da sirena. Il riferimento è chiaro: chissà che il rimando alla fiction non faccia alzare la curva (o l’onda?) blu di Rai 1. Carl Lewis è il primo ospite della serata. La partenza non è delle migliori; d’altra parte, Lewis è noto per i suoi sprint. Suggestivo il racconto di quella volta in cui incontrò Jesse Owens. Che sia il suo degno erede? Voto: 6. L’atmosfera si fa improvvisamente idilliaca, mentre Biagio Antonacci intona In mezzo al mondo. Il tema portante del nuovo album è il ritrovamento, in tutte le sue declinazioni. Perché è bello anche ritrovare vecchi sound.
Simpatici gli aneddoti adolescenziali di Patty Pravo, tutti contenuti nella sua romantica, romanzesca e romanzata autobiografia. Veniamo così a sapere che Angelo Roncalli ed Ezra Pound erano assidui frequentatori di casa Strambelli, dettaglio inedito di una vita che da cambiare (cit.) non ha proprio niente. Visionario il monologo su Torino, smog e siccità di Luciana Littizzetto: «Propongo due soluzioni. Primo: aumentare le Pasquette, perché a Pasquetta piove sempre. Secondo: bagnare le strade. Piove sempre sul bagnato”. Nota di merito per Claudio Cecchetto al Tavolo di Che tempo che fa. La sua è una vera e propria rivelazione: «Non sono io il ballerino di Gioca jouer». Il gran finale è relegato a Nino Frassica, che annuncia il ritorno di Fantastico: «A causa dei tagli, però, lo chiameremo Discreto». Geniale.