Margherita Russo è la concorrente ideale per uno show come Masterchef. Solare e sorridente, spigliata e determinata, è un elemento positivo in un gruppo costantemente costretto a fare i conti con la tensione e con la fretta dettata dai tempi stretti delle prove. Ciò nonostante, la siciliana non sembra ancora pronta a dare il 100%. È brava e preparata, ma a differenza di altri non riesce a brillare di luce propria. Nel corso dell’ultima puntata, però, si è data un gran bel da fare. Il piatto che ha creato in occasione della mistery box – che prevedeva che ogni concorrente scegliesse dieci ingredienti per un altro avversario – è piaciuto tantissimo a Carlo Cracco, Joe Bastianiche, Bruno Barbieri ed Antonino Cannavacciuolo, al punto tale da essere stato inserito sul podio dei tre migliori. Il suo “C’è sempre una soluzione”, per dirla con le parole dei giudici, è stato un piatto furbo e molto intelligente. Nella spesa della palermitana c’erano animelle di vitello, i baccelli di cannellini freschi, le mandorle pelate, gli scalogni, i fegatini di pollo, le albicocche, l’uva nera, i carciofi, i funghi e il cocco. Senza un po’ d’inventiva sarebbe stato impossibile creare una ricetta che fosse all’altezza delle aspettative dei giudici, ma Margherita ha avuto la straordinaria intuizione di creare dei piccoli assaggi che, pur essendo impiattati insieme, risultassero comunque slegati l’uno dall’altro. Ha fatto colpo sulla giuria ma, alla fine, a vincere la Mistery Box è stato Valerio. Non è andato bene come la prima prova, per la siciliana, l’invention test. Il compito era arduo: riprodurre i tempura udon noodle soup di chef Morimoto, ospite della puntata. È stato un giudice imparziale e severissimo, che è andato via non troppo soddisfatto dei piatti assaggiati. Margherita, così come tanti altri concorrenti, non è stata all’altezza di riprodurre una prelibatezza così raffinata e ricercata. Ma s’è rifatta durante la prova in esterna, che è stata organizzata all’esclusivo circolo dei canottieri di Savoia, nella città partenopea. I cuochi amatoriali della sesta edizione di Masterchef hanno dovuto deliziare i commensali con un menu di tre portate che rendesse omaggio al mito della pasta. La palermitana era in squadra con Valerio, Mariangela, Cristina e Loredana. Pur avendo avuto qualche problema con il capitano, Loredana, che non ha voluto sentir ragioni e ha comandato a bacchetta la sua brigata, Margherita ha fatto il suo dovere dando un prezioso contributo ai fini della vittoria, schiacciante, contro una squadra blu apparsa in pessima forma. Niente pressure test, stavolta, per la solare concorrente venuta dal Sud che, tra alti e bassi, continua ad andare avanti.
Margherita Russo non è un concorrente completo e destinato alla vittoria. Se di tanto in tanto eccelle capita anche, altrettanto spesso, che combini pasticci inenarrabili. Quel che sembra mancarle, probabilmente, è la parte teorica, la conoscenza approfondita degli ingredienti e delle tecniche di cottura che l’aspirante Masterchef d’Italia dovrebbe, invece, conoscere a menadito. Ed è un peccato visto che di fantasia e d’inventiva, invece, sembra averne in abbondanza.
È probabile che Margherita Russo resti nella cucina di Masterchef ancora per un bel po’ di puntate, perché in gara ci sono concorrenti decisamente meno preparati di lei che, finora, hanno avuto una buona dose di fortuna. Da lei, dalla puntata di questa sera, ci si potrebbe aspettare tanto un nuovo successo quanto l’ennesimo flop. Perché Margherita è così: un giorno stupisce, l’altro delude. E una tale discontinuità, purtroppo, in un cooking show del genere, non può essere assolutamente tollerata dai giudici, che in questa edizione sono severi ed esigenti come non mai.