Wikileaks, ovvero la più grande banca dati illegale al mondo, ieri ha fatto il “boom” con i nuovi file decrittati che stanno sconvolgendo le amministrazioni politiche delle principali nazioni più potenti al mondo. Ma come esattamente la Cia spiava e ci spiava? Nella prima puntata di Vault 7, chiamata “Anno Zero” (no, questa volta Michele Santoro non c’entra nulla, ndr.) sono stati rivelati i vari sistemi di hackeraggio della Agenzia d’intelligence Usa: viene in pratica spiegato che la Cia ha a disposizione centinaia di milioni di codici per il controllo a distanza che offrono a chi ne entra in possesso possibilità immense per lo spionaggio. L’elenco dei dispositivi violati è lunghissimo e riguarda oggetti i tutti i giorni: Windows Pc, Linux Pc, Router vari, Samsung Smart Tv e poi ancora tutti i dispositivi della Apple Osx (iMac e MacBook) e ovviamente i canali più utilizzati, iPhone, iPad e Android Phone. Insomma, un vero e proprio arsenale potenziale che ha permesso di raccogliere migliaia e migliaia di materiale hackerato, oggi sulle prime pagine di tutti i giornali mondiali per le scoperte di Wikileaks.
La fuga di notizie in merito allo spionaggio della CIA fa riemergere lo scandalo WikiLeaks e punta i fari su Vault 7, anche se negli anni sono molti i dossier che ruotano attorno a segreti di stato e misteri del governo. Fra questi i più recenti Panama Papers, che ha esasperato fino all’eccesso sia l’effetto avuto da Wikileaks sette anni fa, sia registrato da Edward Snowden, la talpa che ha rivelato particolari scottanti dell’NSA, avvenuto nel 2013. In queste ore, al via una corsa al botta e risposta, che vede al centro ancora una volta le accuse contro l’astuzia da parte dell’America, che punterebbero il dito verso l’esterno per una problematica che viaggia invece su binari del territorio d’oltreoceano. E’ quanto afferma una fonte governativa anonima della Russia all’ANSA, e non autorizzata ad esprimere un parere su quanto sta accadendo. “Washington”, afferma, “dà lezioni a tutti tranne che a se stessa”. Al centro del mirino dello spionaggio tv e smartphone, ma anche i melafonini della Apple, considerati da sempre “a prova di virus”. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, nello specifico si parlerebbe anche di tv Samsung e cellulari Microsoft e Google, tutti sfruttati come microfono segreto da malware creati ad hoc. Gli attachi degli hacker non si limitano a spiare i cittadini privati, ma anche aziende e membri di spicco del governo americano. Fra questi persino Donald Trump ed il suo account Twitter. Il problema maggiore, quindi, è la possibilità che i dati segreti finiscano nelle mani di hacker, potenze rivali e cyber mafie.