HOMELAND 6, ECCO DOVE SIAMO RIMASTI
Nella prima serata di oggi, lunedì 3 luglio 2017, la Fox trasmetterà un nuovo episodio di Homeland 6, in prima Tv assoluta. Andrà in onda il 3°, dal titolo “Il patto“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: Carrie (Claire Danes) e Reda (Patrick Sabongui) interrogano di nuovo Sekou (J. Mallory McCree) riguardo ai 5 mila dollari che i federali hanno trovato nel suo appartamento. Il ragazzo rivela tuttavia che i soldi servivano per pagare un viaggio ed anche se con qualche reticenza, indirizza i legali verso l’amico Saad (Leo Manzari). Sarebbe stato infatti lui a fargli un prestito perché raggiungesse il padre in Africa. Sekou sottolinea inoltre che l’amico ha sempre cercato di farlo incontrare con uno sconosciuto prima della partenza e di essersi sempre rifiutato. Nel frattempo, Quinn (Rupert Friend) continua la sua riabilitazione sotto il controllo stretto del suo supervisore. Più tardi, Saul (Mandy Patinkin) raggiunge Carrie e la informa sugli ultimi incontri avuti con la Keane (Elizabeth Marvel). Le chiede inoltre se sia lei la consigliera della Presidentessa, riuscendo a fare leva sulla rabbia dell’ex agente. Dar Adal (F. Murray Abraham) invece riferisce a Rob Emmons (Hill Harper) che l’Iran ha intenzione di violare gli accordi con Israele ed avviare test nucleari. Un portavoce verrà inoltre prelevato al suo arrivo ad Abu Dabi, di rientro da un controllo sul campo. Max (Maury Sterling) invece riferisce a Carrie di aver controllato la foto di Saad e di aver scoperto che gli è stata data un’altra identità per aver incastrato i membri della sua vecchia gang. Tutto ciò non fa altro che indicare Saad come informatore dell’FBI. Poco dopo, Max si accorge che Quinn è uscito e lo segue fino ad un supermercato, dove l’ex killer ha una crisi epilettica. Durante il processo per richiedere la testimonianza di Saad, Carrie ha un faccia a faccia con Conlin (Dominic Fumusa) e non riesce ad ottenere un contatto con il suo informatore. Reda invece ottiene solo un patteggiamento di sette anni per Sekou. Quando Reda e Carrie informano Sekou, quest’ultimo dà in escandescenza e viene trasportato via da un agente della penitenziaria. Poco dopo, l’ex agente viene convocata d’urgenza dalla Presidente, che la informa sulle notizie date da Dar Adal. Carrie le fa notare che il leader della CIA non aspetta altro che partecipare ad una missione di supporto e suggerisce di inviare sul campo Saul, in modo che faccia gli interessi del governo. Le foto dell’arrivo di Carrie alla Casa Bianca vengono consegnate in seguito a Dar Adal, prima di un incontro con Saul. Quest’ultimo nega che Carrie possa consigliare la Presidente eletta e l’amico evita di dirgli che cosa ha scoperto. Intanto, Saad incontra la sorella di Sekou, con cui ha una relazione, e Carrie lo ferma per costringerlo a parlare. Nonostante i rifiuti iniziali, alla fine Saad confessa di essere stato reclutato da Conlin appositamente perché facesse da informatore per eventuali terroristi. Afferma inoltre di avergli detto che Sekou non era un terrorista. Ritornata a casa, Quinn chiede a Carrie di vedere insieme il video in cui viene inondato con il sarin.
HOMELAND 6, ANTICIPAZIONI DEL 3 LUGLIO, EPISODIO 3 “IL PATTO”
In seguito all’incontro con Saad, Carrie viene informata che il patteggiamento per Sekou è saltato. Chiede quindi a Roger di darle le registrazioni cellulari che dimostrino il collegamento fra Saad e Conlin. Intanto, Saul arriva ad Abu Dhabi, dove interroga Nafisi, ma non è convinto della sua versione dei fatti. Adal incontra in seguito la Keane ed al contrario di quanto gli ha detto l’amico, le riferisce che Saul ha trovato le prove contro l’Iran. In un incontro con la Presidente, Carrie inizia a sospettare qualcosa e dubita delle parole riportate da Dar Adal. Quest’ultimo ascolta tutto grazie ad un microfono radio. Nel frattempo, Quinn mostra segni sempre più evidenti del suo squilibrio e sottrae la pistola al rapinatore che lo ha fermato tempo prima. Si reca poi a casa di Carrie, dove attende il suo ritorno ancora armato.