Il viaggio dei migranti verso una vita migliore spesso non si ferma in Italia, ma continua verso la Francia e viceversa. Lo dimostrano le ultime notizie di cronaca e l’ammissione dell’errore da parte della Gendarmerie, accusata dalla Polizia di Claviere di aver espulso due migranti nel nostro Paese in modo irregolare, a bordo di un furgone. Il confine dal versante italiano è aperto, ma una volta superata quella striscia di terreno si trova la gendarmeria franese, preposta al controllo dei documenti. Le Iene si occuperanno del particolare viaggio attraverso le Alpi intrapreso da alcuni migranti nella puntata di oggi, mercoledì 17 ottobre 2018, grazie al servizio di Roberta Rei. L’inviata seguirà un gruppo che cerca di raggiungere la Francia partendo da Bardonecchia, destinazione Monginevro. E incontrerà poi la guida alpina di nazionalità francese Benoit Ducos al centro di un’indagine. L’accusa è di aver infranto le leggi sull’immigrazione per aver aiutato una donna incinta ad attraversare il confine fra il nostro Paese e quello francese. Lo scorso marzo Ducos ha ricevuto però il premio Mediterraneo di pace da parte della città di Metastasio, in provincia di Prato, che ha voluto riconoscere il suo impegno in nome della solidarietà.
La guida alpina Benoît Ducos
Benoit Ducos continua ad essere sotto accusa da parte della magistratura italiana, per aver aiutato una donna in stato interessante ed all’ottavo mese a varcare il confine con il resto della famiglia. Una volta raggiunta la Francia, la donna ha partorito, ma la guida alpina francese dovrà rispondere dell’accusa di favoreggiamento all’immigrazione. La condanna potrebbe spingere Ducos dietro le sbarre per cinque anni, oltre al pagamento di una multa di 30 mila euro. Lo scorso marzo infatti la guida si imbatte in un gruppo di sei persone che si trova a breve distanza da Monginevro, una famiglia in cui sono presenti anche due bambini di 4 e 2 anni. Hanno camminato per ore pur di evitare il controllo della Gendarmerie, sottolinea Adnkronos, e la donna appare subito in condizioni difficili a causa dello sforzo estremo. E’ Ducos a prendere la decisione di trasportarla fino al più vicino ospedale, dove il piccolo Daniel emetterà il primo vagito. Sarà però la Polizia di Briançon ad autorizzare il ricovero della donna, mettendo al tempo stesso in stato di fermo la guida alpina gli altri cinque migranti che viaggiano con lei. “Ho fatto una cosa normale“, ha sottolineato Ducos tempo dopo l’arresto. In quel momento ricorda persino lo sconcerto nel vedere la Polizia francese non accorgersi che la donna incinta si trovasse ad un passo dal parto ed il pianto dei familiari a causa della sparazione. “Ho insistito sul mio compito umanitario”, dice inoltre il volontario di Tous Migrants. La guida infatti ha prestato soccorso al gruppo come fa spesso con gli altri volontari ed ora dovrà attendere la decisione del Procuratore del suo Paese, con il dubbio che possa ricevere una specie di immunità umanitaria per il suo gesto.