Manuele Labate tra le fine degli anni ’90 ed i primi 2000, era un’acclamata star di successo. Ed infatti, era il volto di Alberto Foschi, nipote di Nonno Libero e cugino dei figli di Lele della fiction TV di Rai1 “Un medico in famiglia”. Amatissimo dalle ragazzine, il suo volto è rimasto impresso per molti anni, poi un reality show (Il Ristorante) e alcune scelte sbagliate. Intervistato tra le pagine di Spy in edicola da oggi con il suo nuovo numero, l’attore adesso è cambiato tutto ed ha voluto raccontarlo. Sette anni fa la nascita di Aurora, la sua primogenita, poi è arrivata anche Maria Sole che oggi ha tre anni e mezzo, entrambe avute dalla compagna Giada. Per quanto riguarda la TV, ha deciso di dare una differente impronta alla sua vita, dedicandosi alla sua fortissima passione per la street art. “Non ho lasciato del tutto il mondo della recitazione” ha voluto ugualmente precisare. Poi ha aggiunto quanto sia complicato trovare una buona occasione. “Da quando è nata mia figlia Aurora è cambiata la mia testa e il lavoro ne ha risentito di riflesso”, ha spiegato.
Manuele Labate, l’errore TV: ecco di cosa si tratta
Alla fine per Manuele Labate, sono diminuite le ore di set e sono aumentate le ore di pittura, fino a farla diventare la sua principale professione. Il successo è arrivato quando era molto giovane, ma ha tenuto sempre i piedi ben saldi per terra grazie all’educazione ricevuta dai genitori “ed è stato anche per questo che non ho vissuto la disoccupazione artistica come un trauma”. Un medico in famiglia lo ha etichettato come nipote di Lino Banfi, ma il suo imperdonabile errore di gioventù è stato il reality show del 2004 dal titolo “Il Ristorante”: “Era stato un tentativo per smuovere le acque lavorative, perché la fama può anche aiutarti a essere selezionato ai provini. Ma col senno di poi, non lo rifarei. Ricorderò sempre quando a un casting mi definirono “Labate, il televisivo”. Come se io fossi un opinionista o un giudice presenzialista. Quella definizione era stata una grossa bastonata sulle ginocchia per me”.