Marco Liorni, al timone de La Vita in diretta, accanto a Francesca Fialdini, dal lunedì al venerdì, su Rai1, ha spiegato, in una lunga intervista a Io Donna, il magazine del Corriere della Sera, come riesce a reggere il ‘peso’ di una lunga diretta (tre ore e quaranta al giorno) destreggiandosi agevolmente tra i casi di cronaca nera ed il costume nazionale, sempre, con un occhio vigile sulla più stretta attualità: “Questione di empatia. In tv sicuramente una certa tecnica serve, ma io lavoro guardando negli occhi chi ho davanti, cercando di stabilire una comunicazione diretta. Mi piace entrare nelle cose, scandagliarne, capire gli equilibri. E va da sè che, questa mia cifra empatica sia impegnativa da reggere ogni giorno, da quando ho iniziato a condurre questo programma. Io assorbo tutto. Ma non saprei essere altro rispetto a quel che sono: è la mia identità che metto in gioco, ma poi in piena notte mi bussa sualla spalla e non posso fare altro che accoglierla e metabolizzarla”. Il popolare conduttore è padre di tre figli, che hanno un’età compresa tra i 7 ed i 23 anni, ed è compagno devoto di Giovanna da quasi 20 anni. E’ proprio, forse, questo quadretto familiare, a dare una maggiore attenzione al linguaggio da adottare nel pomeriggio della rete ammiraglia Rai.
IL PERCORSO DI MARCO LIORNI A LA VITA IN DIRETTA
Marco Liorni è il veterano de La Vita in diretta. Ha affiancato diverse partner (come Cristina Parodi e Mara Venier) restando uno dei punti fermi del programma che, ogni anno, si è rinnovato anche nel tipo di conduzione: “Mi è sempre piaciuto condurre programmi che si avvicinano alla fase personale che attraverso: questo è il momento della maturità, della consapevolezza. E La Vita in diretta altro che non è che un racconto di grandi verità che riguardano il nostro Paese. A questo punto mi sembra un timing perfetto. Certo, ogni tanto sento davvero il bisogno di razionalizzare tutto questo capitale umano per capire cosa resta a Marco e di Marco”. L’amatissimo giornalista e speaker radiofonico, raramente, si arrabbia in tv, ma non apprezza le uscite fuori dalle righe, chi oltrapassa il limite in maniera sgarbata e con toni accesi. Il conduttore del contenitore pomeridiano di Rai1, infine, ha confessato candidamente di recarsi al lavoro con i mezzi pubblici confermando di mantenere sempre un low profile nonostante faccia un lavoro da ‘privilegiato’: “Sono uno che fa un bel lavoro, ma resta con i piedi per terra. Prendo ogni mattina la metropolitana per arrivare a via Teulada, scendo a Ottaviano e cammino, cammino. Mi piace guardarmi intorno. Mi piace guardarmi intorno, osservare la gente: mi aiuta a relativizzare”.