Abbandonata per il momento la stagione teatrale, Rocco Papaleo sarà fra gli esperti della giuria di qualità del Festival di Sanremo 2018, che prenderà il via nella quarta serata della kermesse e che avrà il compito di decidere il vincitore delle sezioni Nuove proposte e Campioni. Un compito che il regista e attore assumerà al fianco di altri volti noti del piccolo e grande schermo, come il regista Gabriele Muccino e Andrea Scanzi. Papaleo metterà così da parte per una breve pausa lo spettacolo che lo ha visto ritornare ad inizio febbraio nei teatri di Monopoli, grazie al suo spettacolo canzone che lo vede in squadra con Davide Savarese (batteria) e Guerino Randolone (basso). Un viaggio all’interno di poesie e racconti realistici, di musiche e anche di gag divertenti, al limite del surreale. L’esperienza sanremese non è inoltre nuova per Papaleo, che già nel 2012 ha affiancato Gianni Morandi, direttore artistico, e la modella Ivana Mrazova, per poi ritornare come ospite dell’edizione 2016 al fianco di Alessandro Gassmann per presentare il loro film Onda su Onda, che vede dietro la macchina da presa proprio il regista lauriota.
LA CARRIERA E LA VITA
Nato con il nome completo di Antonio Rocco Papaleo, il futuro regista vede i natali nell’agosto del ’58 a Lauria, in provincia di Potenza. Dopo gli studi infruttuosi nella facoltà di Matematica, il giovane Papaleo decide di dirigere lo sguardo verso il mondo dello spettacolo e debutta nel 1985 in Sussurri rapidi, diretto da Salvatore di Mattia. Sbarca invece in tv negli anni successivi grazie a Ewiwa, un programma di varietà, ed a cui segue il successo maturato con il telefilm Classe di ferro, in cui partecipa anche nel ruolo di sceneggiatore. Decide quindi a fine anni ’80 di dedicarsi al mondo del cinema, entrando nel cast del film di Mario Monicelli dal titolo Il male oscuro, ed a cui segue Quelli della speciale, diretto da Bruno Corbucci. Negli anni successivi partecipa a diversi lavori per il piccolo e grande schermo, fra cui Senza pelle (1994) di Alessandro D’Alatri e I laureati di Leonardo Pieraccioni (1995). Il ruolo di protagonista nel cortometraggio di Antonello De Leo, dal titolo Senza Parole (1997), gli permette di lavorare in una pellicola candidata agli Oscar e vincitrice di un David di Donatello, mentre nello stesso anno debutta con il suo disco Che non si sappia in giro. Il primo riconoscimento importante in campo musicale arriva però solo nel 2005, quando gli viene assegnato il premio del Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber grazie al voto della critica. Gli anni seguenti lo vedranno quindi diviso fra il lavoro nella musica e quello in tv, oltre che per il grande schermo, che gli permetterà di diventare uno dei registi più prolifici dell’Italia.