Gerardo Greco intervistato da Libero, ha raccontato il punto della sua situazione lavorativa. Dal passaggio da Rai a Mediaset fino al nuovo incarico di direttore del TG4. Dopo la bellezza di 25 anni nella televisione di Stato (e 12 passati in America come corrispondente), il giornalista arriva sulla rete del Biscione nei panni di conduttore: “Il mio segreto di sopravvivenza (in Rai, ndr) sono stati i dodici anni in Usa, ero vissuto come un marziano un po’ naif. Quando sono rientrato a Roma per ragioni di famiglia, in Rai c’era Gubitosi, che avevo conosciuto a New York, e mi propose la conduzione di Agorà, trasmissione politica. Io non sapevo neppure chi fossero Gasparri e Brunetta…”, racconta. Proprio in funzione di questa dichiarazione, è prontamente arrivata la replica Twitter di Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e conduttore di “Agorà” ancor prima di Greco. “Caro @gerrygreco, passare alla concorrenza ti ha fatto perdere un pizzico di memoria? A sceglierti e richiamarti da New York per condurre @agorarai, peraltro al posto mio, fui io come direttore di Raitre. Scelta mia, autonoma e felice, direi, vista la tua carriera. Good luck, guy”, ha cinguettato.
Gerardo Greco passa a Mediaset: il nuovo impegno
Gerardo Greco debutterà a Mediaset da metà settembre. Nel prime time sarà sua la conduzione di “Viva l’Italia”. A tal proposito, menziona quali saranno le novità di Rete4: “La missione è allargare il pubblico a mutare il DNA della rete, trasformandola da emittente narrativa a tv d’attualità. Avremo cinque serate dedicate all’informazione, io condurrò il giovedì Viva l’Italia, non sarà un talkshow, non mi piacciono, ma un programma di approfondimento, cronaca e analisi. […] Sarà una prima serata larga, dalle 21.30 a mezzanotte e passa, non di politica pura: partirà dalla cronaca, coi fatti della settimana, per arrivare al dibattito; ci sarà molta narrativa, sceneggeremo la realtà attraverso un telefilm, come una fiction. […] Tutte le sere introdurrò il telegiornale delle 19 con un racconto della prima pagina della giornata, per poi passare la conduzione alla redazione, la natura corale dell’informazione Mediaset deve restare”. La7, con il telegiornale di Enrico Mentana, sarà l’avversario da “combattere”: “La7 è troppo politicistica, noi ribaltiamo il canovaccio e parliamo dalla realtà. E poi non cerchiamo la faziosità. Dicono che La7 sia di sinistra, ma per me sta diventando populista”, conclude il giornalista romano.