Diego Passoni, nato a Monza nel 1976, dopo un passato come ballerino, decide di appendere le scarpette al chiodo diventando un conduttore molto ammirato da pubblico e addetti ai avori. Diego Passoni, però, è anche uno scrittore che nel libro “Ma è stupendo” racconta un Diego che non tutti conoscono partendo da un bambino, figlio unico, che guardava tanta tv e che faceva un sogno ricorrente in cui, davanti al Teatro Ariston, c’era Milly Carlucci con cui avrebbe condotto il Festival. Il racconto di Diego Passoni parte così dall’infanzia vissuta a Monza con i genitori. “I miei genitori lavoravano e non c’erano i nonni. C’erano queste scuole che permettevano ai genitori di lavorare mentre le suore si prendevano cura dei bambini. Io arrivavo per primo ed ero l’ultimo ad andare via. Ero il preferito delle suore e io adoravo stare con loro” – ricorda Diego Passoni che, durante l’adolescenza ha conosciuto anche la prepoenza dei coetanei – “Ero un ragazzino piccolino, gracilino, facilmente preso di mira. Avevo realizzato una mia forma di lotta personale. Io andavo bene a scuola e quella era la mia arma, ma ero anche cattivo, scorretto. Passoni se veniva spintonato sulle scale, aspettava che quella persona venisse interrogata e suggeriva sbagliato e, nonostante questo, sono ancora vivo”, aggiunge.
DIEGO PASSONI E IL RAPPORTO CON LA FEDE
Frequentando le scuole religiose e la chiesa, Diego Passoni incontra Dio per il quale, qualche anno dopo, avrebbe stravolto la sua vita. “In adolescenza incontro uno di quei preti che si dedicano anima e corpo ai giovani. Quindi finisco come tanti in chiesa e incontrando persone che avevano deciso di dedicare il tempo libero a qualcosa di superiore e da lì è partita una mia ricerca personale” – spiega Diefo che poi aggiunge – “mi affascina l’idea che esista qualcosa di superiore”. Il primo incontro con Dio arriva a 15 anni: Diego capisce che Dio ti ama per ciò che sei e, dopo le scuole superiore, decide di seguire il suo cuore. “A 19 anni vado in un monastero a nord della Francia. Lascio tutto, anche la mia fidanzata e parto. Era durissima perchè mi svegliavo di notte per pregare, due giorni a settimana si praticava il digiuno, ma io ero felicissimo. Sono stati gli anni più felici della mia vita” – ricorda Passoni che, pur essendo convinto della propria scelta, comincia a guardarsi dentro – “Ad un certo punto mi accorgo che dentro di me c’era una parte che non avevo ancora vissuto. Capisco da solo di essere omosessuale. Così, decido di lasciare il Monastero per capire cosa mi stava capitando. Torno dai miei genitori e mi concedo un po’ di tempo per capire“. Diego, così, si rende conto che la sua strada sarebbe stata un’altra. Studia danza, comincia a lavorare come ballerino e da lì alla televisione e alla radio il passo è breve. Diego, poi, incontra anche l’amore. Nella sua vita, infatti, da dieci anni c’è Piermario con cui è convolato a nozze.