GIACOMO CELENTANO/ “Discriminato per la mia fede, ma vado avanti grazie al Vangelo”

- Davide Giancristofaro Alberti

Il figlio di Adriano Celentano, Giacomo, accusa i mass media di non poter lavorare per via della sua fede. “Sono discriminato, ma vado avanti grazie al Vangelo”

Giacomo Celentano "Non riesco a lavorare" Giacomo Celentano (Rai)

Giacomo Celentano, il secondogenito del grande Adriano e di Claudia Mori, ha confessato a Storie Italiane di avere difficoltà a trovare lavoro, lui che è cantautore e scrittore, a causa della fede. Un duro sfogo perché si sente bandito dai mass media ufficiali. «In questi anni ho avuto difficoltà a promuovere quello che faccio. Soprattutto tra gli addetti ai lavori. E non c’entra il mio cognome. Nonostante le difficoltà, vado avanti con i miei lavori. È il Vangelo che me lo chiede». Durante la chiacchierata in trasmissione, il 52enne figlio d’arte ha parlato anche della castità prima del matrimonio con Katia, con cui ha messo al mondo il figlio Samuele. «Mi ha trasmesso la sua fede. Dopo un anno di amicizia ci siamo innamorati e fidanzati, abbiamo deciso di rispettare questo valore della castità prematrimoniale», ha raccontato Giacomo Celentano nello studio di Eleonora Daniele. (agg. di Silvana Palazzo)

GIACOMO CELENTANO: “EMARGINATO PER VIA DELLA MIA FEDE”

Negli studi di Storie Italiane c’è Giacomo Celentano, 53enne figlio del noto Adriano e di Claudia Mori, fratello di Rosita e Rosalinda. Pochi giorni fa, in un’intervista, Giacomo affermò di essere bistrattato dal mondo dei mass media per via della sua fede cristiana pubblicamente dichiarata. «Confermo queste dichiarazioni – ribadisce Giacomo in tv – sono circa 10 anni che a causa del mio percorso di fede, tutti sanno che sono credente, vengo bandito dai mass media ufficiali». Giacomo Celentano spiega di aver trovato difficoltà in particolare a lavorare nel mondo della musica e della scrittura, lui che è un cantautore e appunto uno scrittore: «Non accuso i giornalisti – aggiunge – ma faccio un esempio, quando devo portare un mio brano ad una casa discografica, mi scartano. Un credente che fa questo mestiere va contro corrente, questo è sicuro». Ma Celentano junior non ha assolutamente intenzione di fare altro nella vita: «Io continuo a fare i miei due mestieri, cantautore e scrittore, perché mio Signore Gesù mi ha donato dei talenti, il mio dovere di cristiano è quello di far fruttificare i miei talenti, anche artistici, quindi continuerò».

LO SFOGO DEL FIGLIO DI CELENTANO

Ma in studio c’è qualcuno che la pensa diversamente, a cominciare da Roberto Alessi, direttore di Novella 2000, che spiega: «Avrò fatto una trentina di interviste a Giacomo sui miei giornali, quindi smentisco categoricamente questa cosa. Giacomo è una bell’anima – aggiunge – probabilmente gli è preso questo schiribizzo oggi che lui sia una vittima per la sua fede». Poi Alessi prosegue: «E’ una persona da ammirare, ha convissuto per 7 anni in assoluta castità con la sua attuale moglie, Katia, è una cosa che lo rende unico, prezioso, anche per i giornalisti e per chi fa televisione. Io prendo spesso la vostra storia come esempio che si può vivere in quest’epoca rispettando gli insegnamenti della religione». Alessi chiosa: «Trovo ingiuste queste tue accuse, forse nascondono un momento di difficoltà, cerca di essere più generoso con le persone che ti danno molto spazio».





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