Barbara Alberti e Massimo Ferrero, lite a La Vita in Diretta/ Video “Troglodita”, lui replica “Triciclo a me?”

- Silvana Palazzo

Barbara Alberti e Massimo Ferrero, lite a La Vita in Diretta. La scrittrice al produttore cinematografico: “Troglodita”. E lui replica: “Triciclo a me?”

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Massimo Ferrero

e Barbara Alberti hanno dato vita ad un siparietto divertente a “La Vita in Diretta” parlando di Fausto Brizzi e dell’accusa di violenza sessuale che è stata archiviata. La scrittrice difende la posizione delle donne, che si sentono a volte tenute a pagare una “tassa” per lavorare in un mondo dominato dagli uomini. Il produttore cinematografico, nonché patron della Sampdoria, non è d’accordo: «Se sei seria, sei seria». Ma il modo di esprimersi di Ferrero non piace all’altra ospite di Francesca Fialdini che attacca: «Per me lei è un troglodita». La replica di Ferrero è tutta da ridere: «Come la devo chiamà ‘sta signora? Cosa è lei? Scrittrice? Guarda quanto è bella… Che ha detto prima?». Ma non è finita qui, perché poi il produttore rilancia: «Io la amo, te posso fà na dichiarazione in diretta? M’ha chiamato triciclo». La questione per Ferrero è semplice: le donne devono denunciare. «Se io ce provo, io devo annà a fanculo», sbotta Ferrero per fare un esempio diretto.

BARBARA ALBERTI E MASSIMO FERRERO, LITE A LA VITA IN DIRETTA

I toni sono divertenti, ma non piacciono a Barbara Alberti. Quando Massimo Ferrero dice di avere un grande rispetto per le donne, la scrittrice replica: «Eh, si vede». A nulla è servito l’intervento del produttore per chiarire: «Chiedo scusa per prima, non ce l’avevo con lei». Il danno ormai era fatto. In merito comunque al caso Brizzi, Ferrero ha spiegato: «Io penso una cosa soltanto: abbiamo una comunicazione che è molto degenerativa. Si degenera tutto. Abbiamo una magistratura di qualità e severa che giudica i casi, invece noi ne abbiamo già parlato, troppo e prima. Poi i fatti sono quelli che sono. Se una persona subisce un torto, la prima cosa che deve fare denunciare, non deve aspettare. Qual è la verità? Quella che volevi fare l’attrice e non te l’hanno fatta fare perché non sei una attrice? Basta con queste leggende di registi e produttori che vanno… Ho fatto 130 film e non mi è mai capitato nulla. Ora arriveremo alle denunce perché nessuno le tocca». E poi parla della “macchia” che resterà al regista: «Le sembra normale che resta la macchia su questo uomo? Doveva fare un film con la Warner Bros.».

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